Napoli come Colonia, Keith Jarrett e un concerto «memorabile»

Il celebre jazzista americano ha accettato l'invito della rassegna «Angeli musicanti festival». Da domani in vendita i biglietti del concerto che si terrà il prossimo 18 maggio

Ogni sua apparizione in pubblico è un evento. E anche la scelta della ribalta, quindi, appare altamente significativa. Così, per chi quest'anno non vuole rinunciare al brivido di assistere a un'esibizione di Keith Jarrett, senza ombra di dubbio il più grande pianista jazz vivente, segnaliamo l'unica data italiana della sua nuova tournèe.
L'artista americano suonerà, infatti al San Carlo di Napoli ilprossimo 18 maggio (ore 21). E da domani i biglietti del concerto saranno messi in vendita. L'esibizione di Jarrett si annuncia come uno degli eventi più prestigiosi della stagione musicale italiana: una leggenda del jazz mondiale solo al piano in uno dei teatri che rappresentano la nostra cultura a livello internazionale.
Jarrett ha scelto Napoli accettando, così, l'invito del teatro San Carlo e di «Angeli Musicanti Festival», che ha voluto il concerto nel cartellone della rassegna «Non Solo Piano» per costruire un grande evento attorno a un'occasione unica di vedere dal vivo il jazzista.
«Sono veramente felice che il San Carlo - commenta il Commissario del teatro, Salvatore Nastasi - possa proporre al suo pubblico il concerto di Keith Jarrett. Un evento speciale, non solamente per l'unicità dell'appuntamento italiano, ma soprattutto perché il meraviglioso pianista jazz per la prima volta suonerà al San Carlo, oggi rinnovato, con la sua perfetta acustica, in una serata che entrerà, ne sono certo, negli annali del jazz, accanto al mitico concerto a Colonia. Jarrett al San Carlo, il grande jazz nel teatro d'opera più antico del mondo, è l'apice della nuova politica di apertura a un nuovo pubblico, ai giovani, iniziata con successo lo scorso anno». «Una suggestiva mescolanza di note - aggiunge Nastasi - che porterà nuova vita musicale al San Carlo». «In questi anni, tutti gli artisti che hanno suonato a Napoli nella rassegna al San Carlo hanno offerto per "Angeli Musicanti Festival" qualcosa di particolare, mettendosi in gioco e optando per inediti cambi di prospettiva» spiega Paolo Uva, direttore artistico di «Angeli Musicanti Festival». «Ora è Keith Jarrett a esserne protagonista, con il suo progetto da solo, al piano, uno degli strumenti privilegiati da "Angeli Musicanti Festival", Il modo di suonare di Jarrett, la corporeità, contrasta in modo eccellente con la spiritualità del percorso e la levità del sublime cui questo pianista anomalo ci consente di accedere».
E la musica? Come scrive Girolamo De Simone, uno dei più attenti musicologi italiani, «Va da un polo all'altro (corpo e spirito) come se nulla fosse: un momento prima è tematica, con la melodia infinita che procede per consequenzialità tipicamente jarrettiane, e che se si prova a ripetere sulla tastiera, a freddo, perde ogni fascino. E tuttavia nella sua articolazione e "produzione istantanea" raggiunge vette inattingibili a qualsiasi altro musicista».
Jarrett non è soltanto uno dei più creativi e intelligenti interpreti jazz. Al suo attivo ha anche numerose incursioni nel mondo della classica, con memorabili interpretazioni di Mozart e dell'amatissimo Bach.

Tanto che il musicista americano è stato l'unico jazzista (oltre a Miles Davis) a vincere nel 2004 il prestigioso premio Léonie Sonning che solitamente vede insigniti interpreti di classica e autori di musica contemporanea (il primo a ricevere il premio fu, nel 1959, Igor Stravinsky).

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