Afragola, servizio trasporto disabili sospeso: incubo per centinaia di persone

La denuncia arriva dall’associazione "La battaglia di Andrea". Senza il servizio di trasporto i disabili hanno difficoltà a raggiungere il centro di riabilitazione

Afragola, servizio trasporto disabili sospeso: incubo per centinaia di persone

Quella che decine di famiglie di Afragola, nel Napoletano, hanno trovato al proprio rientro dalle vacanze è stata decisamente una brutta sorpresa. In città è stato sospeso il servizio trasporto disabili verso il centro di riabilitazione Aias. Un servizio, questo, necessario per aiutare quanti, circa un centinaio tra bambini e adolescenti, sono costretti a sottoporsi a terapie importanti e non dispongono di altri mezzi per raggiungere la struttura.

Secondo quanto ha denunciato "La battaglia di Andrea", associazione che si batte per la difesa dei diritti dei disabili, il servizio sarebbe scaduto a fine agosto ma non ci sarebbe stato il rinnovo perentorio. A seguito di ciò si è resa necessaria la pubblicazione di una manifestazione d'interesse da parte del Comune andata, però, deserta. Il risultato è che ora il servizio è stato sospeso e non ci sono segnali di una sua imminente ripresa. Un duro colpo per tutte le persone disabili e i loro familiari costretti a barcamenarsi in una situazione alquanto difficile.

"Sono giorni e giorni che riceviamo segnalazioni da parte di genitori – ha dichiarato Asia Maraucci, presidente de "La Battaglia di Andrea" - abbiamo parlato con il sindaco, il quale ci ha garantito che ci sta mettendo tutto l'impegno e noi stessi lo stiamo notando". Nonostante l’impegno del primo cittadino la Maraucci ha evidenziato che ad oggi "purtroppo nulla si muove". Quest’ultima ha ammesso di comprendere le difficoltà del Comune nel reperire i fondi ma allo stesso tempo ha spiegato che si sarebbe potuto rinnovare il servizio "anche per un solo mese" giusto per non sospenderlo per "poi trovare la soluzione definitiva o comunque, in mancanza assoluta di fondi, iniziare sin da allora a lavorare in maniera preventiva per trovarli e non arrivare a questo".

L’impegno dell’associazione su questa battaglia esiste ed è forte. Per quanto possibile alcuni membri hanno aiutato con azioni concrete chi era in difficoltà. Ad esempio qualche bambino è stato accompagnato al centro di riabilitazione con l’auto personale di uno dei membri. Difficile, però, fare di più. La Maraucci ha, infatti, affermato che la vettura utilizzata è una utilitaria. "Non abbiamo- ha aggiunto- né forza né spazio per portarli tutti". A dare una mano è stato lo stesso sindaco che, con i propri mezzi, ha trasportato un minore nella struttura.

Insomma, si tratta di interventi di urgenza che non risolvono il problema alla radice. Chi può cerca di raggiungere a piedi o con altri mezzi il centro disabili per non saltare la terapia. Ma non tutti possono muoversi in autonomia, seppure con difficioltà. Andare avanti così è impossibile. Anche perché di pericoli non mancano. Ieri, ad esempio si è sfiorata una tragedia. Un ragazzo autistico di 16 anni, che stava andando a piedi al centro di riabilitazione, è sfuggito al controllo della mamma e stava per essere investito.

Ma non è tutto. Vi è anche un altro grande rischio. La Maraucci ha sottolineato che i bambini oltre alle terapie "rischiano di essere dimessi dopo un certo numero di assenze, noi siamo certi che non succederà, perché il direttore del centro é una persona molto sensibile. Ma se succede chi si assumerà la responsabilità?". L’associazione continuerà ad impegnarsi fino a che il problema non verrà risolto.

"Abbiamo innanzitutto un dovere morale nei confronti di centinaia di persone disabili e dei loro familiari che si affidano e si rivolgono a noi", ha concluso la Maraucci, che si augura che l'incubo che coinvolge decine e decine di persone possa finire al più presto.

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