"Ha rotto la sponda del letto e mi sono infuriato". Così il tunisino ha massacrato il piccolo

Secondo le ammissioni del 25enne tunisino, a scatenare la sua furia il fatto che i piccoli avessero rotto la sponda del letto. La compagna: "Sembrava indemoniato"

"Ha rotto la sponda del letto e mi sono infuriato". Così il tunisino ha massacrato il piccolo

Saltavano sul letto, per gioco. E, giocando, avrebbero rotto la sponda di legno. Secondo quanto riportato dal Corriere della sera, sarebbe stata questa la motivazione che avrebbeo spinto Badre Tony Essobti a uccidere Giuseppe, il figlio di sette anni della sua compagna, domenica pomeriggio, mentre giocava con la sorellina Noemi, di un anno più grande di lui e ancora ricoverata in ospedale dopo le ferite riportate. Lo avrebbe ucciso a mani nude, colpendolo con il manico di una scopa.

L'ammissione

Il 25enne, nato in Italia da padre tunisino e madre napoletana, avrebbe fatto le prime ammissioni proprio in queste ore, nel commissariato di polizia di Afragola. I bambini, infatti, non sarebbero caduti dalle scale, come raccontato in un primo momento da Essobty, ma sono stati massacrati di botte, con calci, pugni e bastonate. Alle forze dell'ordine, però, l'uomo avrebbe detto che la loro era una famiglia, anche se lui non era il padre dei figli di Valentina Caso, la mamma 31enne che, tempo fa, lasciò Massa Lubrense per trasferirsi in provincia di Napoli con lui. Che durante l'interrogatorio avrebbe detto di essere "dispiaciuto" perché, giura, "io a Giuseppe volevo bene". Ha raccontato che i piccoli giocavano, si rincorrevano, facevano rumore e saltavano e, in quella circostanza, avrebbero rotto la sponda del letto. Gesto che lo avrebbe fatto esasperare: "Per noi era stato un sacrificio comprare quella cameretta, avevamo fatto sforzi enormi e quando ho visto che cosa era successo mi sono infuriato".

Le telefonate

Valentina Caso, nella sua deposizione, a chi la interrogava ha spiegato che il compagno sembrava "indemoniato".

Essobti, a fatto compiuto, non avrebbe chiamato subito i soccorsi, ma avrebbe telefonato alla sorella per spiegarle la situazione, la quale avrebbe, a sua volta, avvertito la madre. A chiamare l'ambulanza, infatti, è stata lei. Ma per Giuseppe, ormai in fin di vita, ogni tentativo di soccorso è stato inutile.

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