Tensione altissima ad Arzano, comune alle porte di Napoli, dopo la decisione del Commissario prefettizio di istituire un lockdown per arginare il forte aumento dei contagi da coronavirus.
Troppi i casi in città, arrivati a 200 dopo i 33 registrati nelle ultime 24 ore. E così è scattata la serrata di scuole, parchi e negozi. L'ordinanza firmata ieri dalla commissione straordinaria prevede da oggi e fino a venerdì 23 ottobre la chiusura delle scuole e di tutte le attività commerciali, ad eccezione dei negozi di generi di prima necessità. La misura, però, non piace ai commercianti che la trovano eccessiva e dannosa per le proprie attività. E così fin dalle prime ore della mattina molti cittadini sono scesi in piazza arrivando fino sotto la sede del Comune per far sentire la propria voce. Ma la protesta pacifica con il passare del tempo si sta estendendo anche in altre aree della città. I manifestanti hanno raggiunto anche la rotonda di Arzano, snodo fondamentale per la viabilità dell'area a nord di Napoli, e qui hanno bloccato la circolazione impedendo il passaggio delle automobili. Scene simili anche sull'Asse mediano dove si segnalano rallentamenti della circolazione viaria.
In pratica ad Arzano è stata imposta una misura simile a quella che il governo di Roma ha adottato tra marzo ed aprile e che ora vorrebbe scongiurare a livello nazionale nelle prossime settimane. A seguito del lockdown è prevista la sospensione delle attività didattiche in presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale, la chiusura di tutte attività commerciali, comprese le attività di ristorazione e bar, ad esclusione dei negozi di generi alimentari, delle farmacie, dei fornai, di distributori dei carburanti, dei negozi di ottica, dei rivenditori di mangimi per animali. L’ordinanza impone anche la chiusura di palestre, dei centri anziani e del cimitero consortile e la sospensione di tutte le manifestazioni, degli eventi pubblici e di tutte le attività sportive, in forma individuale e di squadra, sia di tipo professionale che amatoriale.
Previsto, inoltre, il divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) viene ordinato di "rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti familiari e sociali, contattando il proprio medico curante o l'Asl". Ribadito l'obbligo "di indossare la mascherina, su tutto il territorio comunale, anche nei luoghi all'aperto, durante l'intero arco della giornata, a prescindere dalla distanza e nel rispetto delle previsioni normative nazionali".
Per Arzano un salto nel passato, non gradito dai cittadini costretti a far fronte non solo all’emergenza sanitaria ma anche ad una difficile situazione economica conseguenza del lockdown nazionale. I commercianti lamentano il grave danno economico che subiranno e fanno notare l’inutilità del provvedimento in quanto, senza divieti sulla mobilità tra comuni, i cittadini si sposteranno nei paesi limitrofi per la spesa.
Già nella giornata di ieri il prefetto di Napoli, Marco Valentini, sentito il questore di del capoluogo campano, Alessandro Giuliano, ha disposto un impiego straordinario delle forze dell'ordine per assicurare il rispetto delle prescrizioni contenute nell'ordinanza. Tale lavoro, si legge in una nota, può essere svolto "anche eventualmente con l'ausilio delle forze armate di cui al contingente Strade sicure". Al momento, però, non si segnalano incidenti.
"L'ordinanza della commissione straordinaria del Comune di Arzano che, di fatto, chiude tutte le attività del territorio sino al prossimo 23 di ottobre, è un modo per "ammazzare" l'economia locale e non per fermare il propagarsi del contagio, visto che i cittadini arzanesi si muoveranno verso i comuni limitrofi per poter soddisfare le proprie necessità". È quanto dichiarano in una nota congiunta Marco Nonno, consigliere regionale della Campania di Fratelli d'Italia e Giuseppe D'Angelo, esponente del partito di Giorgia Meloni ad Arzano. "Questa ordinanza – continuano i due esponenti politici- va quantomeno rivista. Si proceda, anche tramite la protezione civile, ad effettuare più tamponi per strada in punti prestabiliti e più controlli sul territorio attraverso le forze dell'ordine. Solo così si può pensare di contenere il contagio senza distruggere il territorio".
Nonno assicura di voler portare avanti "tutte le iniziative politiche necessarie in Consiglio regionale affinché si scongiuri il fallimento delle attività locali e per far sì che siano messi in campo gli strumenti finanziari adeguati al sostegno del territorio".
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