Quella di oggi non è una giornata come le altre per i napoletani, i quali sono coinvolti in una serie di eventi per ricordare il grande campione argentino Diego Armando Maradona, che a Napoli, tra gli anni Ottanta e Novanta, ha trovato la sua seconda casa. A dodici mesi esatti dalla morte del “pibe de oro” la città si tinge d’azzurro, il colore sociale della casacca della squadra che con Maradona ha vinto due scudetti e si è affermata anche in Europa. Per celebrare il “pelota” sono giunti all’aeroporto di Capodichino, con un volo transoceanico, 150 tifosi argentini del Boca Juniors, l’altro team in cui il fuoriclasse ha giocato per anni. Stamattina hanno depositato mazzi di fiori e una targa ai Quartieri Spagnoli, in diretta televisiva in Argentina. Per un giorno, Napoli e Buenos Aires si sono strette in un unico abbraccio nei confronti del loro idolo.
Gli ultrà dell’America del sud si sono poi trasferiti all’esterno dello stadio di Fuorigrotta, dove è stata installata in maniera temporanea la statua di Maradona, realizzata dall’artista napoletano Domenico Sepe, il quale ha donato l’opera al Comune. I tifosi potranno ammirarla fino alle ore 22, poi verrà riportata a deposito, prima di essere posizionata definitivamente nelle vicinanze dello stadio fra qualche settimana. Una seconda scultura dedicata al campione argentino è quella commissionata dall’ex manager di Maradona, Stefano Ceci, che verrà presentata a tutti domenica prossima, in occasione della partita di campionato con la Lazio. Questa scultura sarà collocata all’interno del campo sportivo. “Sarà bello avere due monumenti dedicati a Diego – ha dichiarato al quotidiano la Repubblica l’assessore comunale allo Sport Emanuela Ferrante – uno all’esterno e uno dentro lo stadio. Abbiamo in programma, comunque, altre iniziative per omaggiare il campione argentino, ma le renderemo note in seguito”.
Esiste anche una terza statua che raffigura Maradona, l’opera di Christian Leperino che fa parte della collezione permanente del Museo archeologico di Napoli. Diverse, poi, sono le mostre sul “pibe de oro”; tra le più importanti quelle di Pollena Trocchia e di Carinaro, nel Casertano.
Uno degli obiettivi dell’amministrazione comunale, infine, c’è quello di recuperare il centro sportivo di Soccavo, dove Maradona si allenava con il Napoli, una struttura da rendere funzionale e fruibile per i giovani del quartiere.
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