La condizione degli ospedali di Napoli diventa sempre più preoccupante e gli operatori sanitari cominciano a ribellarsi di fronte ai tanti disagi. In particolare, sono i medici del Cardarelli ad alzare la voce e a lamentarsi per il caos indescrivibile che si vive al pronto soccorso e nei diversi reparti. I sindacati hanno prodotto un dossier, nel quale descrivono nei dettagli la grave situazione del nosocomio partenopeo. Si parla di barelle nei corridoi, della carenza di personale e della fatica supplementare a cui sono sottoposti i medici e gli infermieri.
Le organizzazioni sindacali di categoria puntano l’indice sulla gestione della sanità da parte della Regione Campania ed elencano le disfunzioni. Innanzitutto, non c’è stato il rafforzamento della medicina territoriale, che avrebbe potuto dare una boccata d’ossigeno alle strutture ospedaliere. Poi, i ritardi sull’approvazione dell’atto aziendale, il quale rappresenta le linee guida per il corretto funzionamento del nosocomio. Infine, i contratti di lavoro, inadeguati, e la mancata sostituzione del personale che, per una serie di ragioni, abbandona il campo.
Nel 2019, come riporta Giuseppe Del Bello su la Repubblica, erano in servizio 46 operatori sanitari al pronto soccorso, oggi ce ne sono solo 25. Nel documento prodotto dai sindacati si mette in evidenza il vuoto normativo assoluto per ciò che riguarda le nuove assunzioni.
I medici e gli infermieri minacciano, per l’ennesima volta, di indire lo stato di agitazione, con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Fermare le attività in un nosocomio come il Cardarelli, anche se per poche ore, significherebbe mandare in tilt i reparti, i quali già sono in sofferenza quotidianamente, in condizioni di normalità.
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