Sono terrorizzate le famiglie dei piccoli alunni dell’istituto comprensivo Marotta, di via Adriano a Napoli. Un caso di meningite e di sospetta tubercolosi ha gettato nel panico i genitori, nonostante la dirigente scolastica abbia prontamente chiuso la scuola per permettere all’Asl di effettuare le necessarie bonifiche. Il bimbo, ricoverato in gravi condizioni prima all’ospedale Cotugno, per una meningite da pneumococco, e poi al Santobono, dove dovrà essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico al cervello, ha evidenziato anche problemi al polmone, tanto che si teme possa aver contratto la tubercolosi.
I familiari dei piccoli studenti lamentano la mancanza di informazioni su quanto sta accadendo da parte della scuola e si sono rivolti al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità, il quale ha chiesto notizie ai dirigenti dell’Asl. L’Azienda sanitaria locale ha confermato che il bambino è probabilmente affetto da tubercolosi, oltre ad essere in pericolo di vita per la meningite. Come avviene in questi casi, intanto, sono stati effettuati dei test non solo alla famiglia del piccolo, ma anche ad una quarantina di persone tra bambini, insegnanti e personale scolastico per sapere se ci sono casi di contagio.
Il consigliere regionale Borrelli ha tenuto a precisare che non bisogna assolutamente creare allarmismi, ma raccontare precisamente alle famiglie cosa sta succedendo. “Occorre – ha spiegato l’esponente politico – programmare una grossa prevenzione, facendo in modo di evitare ulteriori ipotetici contagi e attendere i risultati dei test. Sarò a fianco delle famiglie e della scuola per ogni possibile supporto”. A preoccupare è soprattutto la tubercolosi, che allarma le istituzioni sanitarie.
La tubercolosi è una malattia infettiva causata da vari ceppi di micobatteri, in particolare dal “Mycobacterium tuberculosis”, chiamato anche Bacillo di Koch. Considerata fino alla metà del XX secolo una malattia grave, invalidante e alla lunga mortale se non tempestivamente diagnosticata e curata, divenuta oggi nei paesi occidentali più facilmente diagnosticabile e curabile, la tubercolosi attacca solitamente i polmoni (tubercolosi polmonare), ma può colpire anche altre parti del corpo (tubercolosi extrapolmonare). Si trasmette per via aerea attraverso goccioline di saliva emesse con la tosse secca.
La maggior parte delle infezioni che colpiscono gli esseri umani risulta essere asintomatica, cioè si ha un'infezione latente. Circa 1/10 infezioni latenti alla fine progredisce in malattia attiva, che, se non trattata, uccide più del 50% delle persone infette.
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