Napoli choc, 'baby gang' caccia la polizia: "Un solo grido, sbirri in fiamme"

L'assalto durante la festa di Sant'Antonio Abate. Lancio di oggetti e petardi contro la polizia. Il video choc

Napoli choc, 'baby gang' caccia la polizia: "Un solo grido, sbirri in fiamme"

Napoli, quartiere Sant’Antonio Abate. Un gruppo di ragazzini fischia, urla, lancia cassette di pieni di cianfrusaglie. Non è una rissa. L’obiettivo della folla è un reparto mobile della polizia: cinque agenti indietreggiando, alzano gli scudi, si difendono ma senza contrattaccare. Esplodono petardi. La gente in strada osserva, qualcuno fa un video. Nessuno interviene. I più scalmanati sono cinque o sei ragazzini, uno di loro è armato con un lungo bastone. Lanciano oggetti, forse sassi, in direzione dei poliziotti. Poi intonano un canto: "Un solo grido, un solo allarme, sbirro in fiamme". I presenti ridono.

Il video che ilGiornale.it pubblica in esclusiva (guarda qui) va visto un paio di volte prima di rendersi davvero conto di cosa significhi. Tutto si svolge nella sera tra venerdì e sabato, la notte conosciuta a Napoli come la serata dei "fucarazzi 'e Sant’Antuono". Si tratta di un'antica usanza molto sentita in Campania in cui i cittadini accendono numerosi falò lungo le strade in onore del santo protettore degli animali. Doveva essere solo un modo per onorare il pio eremita, e invece nel quartiere che porta il suo nome la serata si è trasformata nell'occasione per una vera e propria caccia al poliziotto.

Le immagini, riprese da un telefono cellulare, sono fin troppo nitide. I primi secondi mostrano la pattuglia di poliziotti indietreggiare sotto gli insulti e il lancio di oggetti dei cittadini presenti in strada. Sullo sfondo via sant'Antonio Abate, non lontano dalla chiesa di Sant'Anna a Capuana. Alcuni dei ragazzini, dopo essere riusciti a "cacciare" gli agenti, entrano e escono da un portone trascinando alberi e grossi pali, probabilmente da utilizzare per i falò. Non è ancora chiaro se li stessero rubando. In strada si vedono anche bambini, il tutto si svolge in pochi minuti. Intorno alle una di notte, fonti della polizia raccontavano di un bollettino finale con alcuni poliziotti contusi ed episodi simili avvenuti in diverse zone della città. A San Ferdinando è stata aggredita un'altra pattuglia e, spiegano le fonti, ci sarebbero anche dei minori fermati. Un inferno.

Gli agenti e i pompieri vengono normalmente dispiegati dalle autorità per evitare che i roghi si trasformino in incendi per tutta la città. E non è la prima volta che i "fucarazzi" fanno scalpore: un anno fa i giornali parlavano di "scena da guerriglia" e strade bloccate agli incroci per l'accensione dei falò. Ma stavolta è diverso: ci sono i poliziotti di mezzo. "Vedere quelle immagini è umiliante e aberrante - attacca Andrea Cecchini, segretario di Italia Celere - Gli agenti vengono umiliati e chi ci deve tutelare non lo fa, pur sapendo quello che succede". Tra gli operatori di Napoli le immagini stanno provocando una certa irritazione. Si parla di "far west" e delle troppe "aggressioni" che ormai si ripetono "tutti i giorni". "La violenza contro le forze dell'ordine è inaudita, perché chi ci attacca vive nell'impunità totale - continua Cecchini - I poliziotti che vengono messi in fuga da dei bambini è una scena pietosa. In nessun Paese democratico succederebbe". All'impunità si lega "l'inerzia obbligata" delle forze dell'ordine. "Oggi si preferisce far vedere i poliziotti più 'belli' che operativi - conclude - I media e la politica parlano solo di percezione della sicurezza, una percezione che fa comodo solo a chi deve fare carriera. Mentre i veri problemi ci mandano in tribunale o in ospedale. La polizia non basta farla vedere: ci mancano mezzi, strumenti, personale. Non ci permettono di intervenire, siamo inermi e disarmati.

Ormai viviamo nel 'disordine pubblico', una situazione ottimale per la criminalità organizzata che gode delle lacune dello Stato. Questa è la realtà e il ministro Lamorgese ora deve intervenire: si cominci a lavorare sui protocoli di intervento".

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