Lo sballo che stende i giovani: "Prendiamo la droga nei locali"

Abbiamo fatto un giro tra i locali notturni del centro storico di Napoli e questa è la situazione che abbiamo trovato

Lo sballo che stende i giovani: "Prendiamo la droga nei locali"

Musica, alcol e droga animano le serate nei locali notturni. Anche a Napoli. Gli avventori iniziano a incolonnarsi davanti agli ingressi delle discoteche quando ormai la lancetta dell’orologio ha superato l’una di notte. E, in fila, qualcuno è già inebriato da fumi di alcol e droga. “Ti ubriachi e poi entri”, ci dicono. Una prassi. Riconosciuta da molti dei giovani che decidono di passare notti brave nelle discoteche del centro storico, dove entrare in un locale non risulta proibitivo.

Luci laser e sfere variopinte accendono il buio di un seminterrato ancora vuoto. Meno di 10 euro per l’ingresso e un drink alcolico assicurato. È passata l’una quando entriamo nel primo locale notturno e la serata non è ancora entrata nel vivo. Deve passare un’altra ora prima di vedere la pista gremita. La sala viene invasa da una cappa di fumo. L’odore della marijuana è intenso. Sotto il cartello “vietato fumare” sigarette e canne si consumano tra le dita di giovani che non superano i 30 anni. “È facile acquistare sostanze stupefacenti nei locali. Se conosci le persone giuste puoi arrivare a comprarle”, racconta un ventenne fermo all’esterno di un altro club. Sono le 3 e c’è ancora una lunga fila di ragazzi che attende di entrare. “Prima delle 3 nelle discoteche del centro storico non c’è nessuno”, spiega un assiduo frequentatore del posto.

“Ci ubriachiamo prima di entrare - rivelano senza problemi delle studentesse 21enni -. Prendiamo la bottiglia di vino dall’enoteca, perché i drink dentro costano troppo. Compriamo una bottiglia condivisa, così risparmiamo e beviamo il triplo di quello che consumiamo con gli stessi soldi dentro". “Invece di comprare un cocktail a 5 o 7 euro, cacci 5 euro a persona e paghi 20 euro per un bottiglia - ragiona una di loro - in modo che ci beviamo 2 o 3 bicchieri a persona”. Prima di andare a ballare hanno già fatto fuori “birra, vino, amaro, 3 spritz a persona, gin lemon”.

Le notti brave nel centro storico di Napoli cominciano nei baretti disseminati tra piazza Bellini, piazza San Domenico Maggiore, via Mezzocannone e largo Banchi Nuovi. Il cicchetto costa un euro e il prezzo vantaggioso non ne frena l’abuso. E se l’acquisto di sostanze stupefacenti all’interno dei locali può risultare riservato a cerchie ristrette di conoscenti, dei pusher sono a portata di mano tra i vicoli e le piazze affollate dai giovani. Chi ha la pelle nera viene considerato uno spacciatore se rimane a stazionare di notte nei luoghi della movida del centro storico. “Hai un filtro e una cartina lunga?”, chiede un eragazzo ad un giovane africano di passaggio.

Prima di immergersi nel buio dei club, lo sballo è già cominciato da un pezzo. Poi, dentro, si continua. Il cocktail al bancone è categoricamente alcolico. Una consumazione può essere obbligatoria e può costare fino a 7 euro.

Alla fine della nottata, non è raro vedere ragazzi talmente ubriachi che non si riescono a tenere in piedi o allucinati da sostanze stupefacenti. Qualcuno finisce per accasciarsi davanti alle serrande abbassate dei negozi chiusi, alle porte serrate di qualche basso, o dietro a qualche auto parcheggiata. “Per noi è uno svago”, dicono.

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