Un nuovo crollo si è verificato all'interno del Cimitero di Poggioreale a Napoli. Il cedimento ha avuto luogo nella Cappella della Congrega della Resurrezione, dove una parete è crollata e diverse bare sono ora a vista e in bilico sul ciglio. Sul posto sono subito arrivati i vigili del fuoco e la zona è stata recintata. Il crollo che si era verificato lo scorso gennaio, sempre nel cimitero di Poggioreale, era stato di proporzioni maggiori rispetto a quest’ultimo. Dieci mesi fa il crollo aveva interessato un'ala distante da quella della Congrega della Resurrezione. In quel caso erano stati 300 i loculi rimasti danneggiati e il cedimento aveva portato al sequestro dell’area, disposto dalla Procura di Napoli. La Procura aveva anche aperto un'indagine sull'accaduto con l'emissione di 20 avvisi di garanzia. Il dissequestro delle aree è stato disposto solo a luglio.
Il nuovo crollo
La Congrega della Resurrezione, l’ultima area interessata dal cedimento, è in una delle zone aperte del cimitero di Poggioreale, non molto lontano dal forno crematorio e dal cancello Balestrieri. Come abbiamo detto precedentemente, si tratta di un’area distante dalle palazzine delle congreghe di San Gioacchino e dei Dottori Bianchi che erano crollate a gennaio 2022. Allora si diede la colpa del crollo ai lavori del cantiere per la metropolitana che si trova abbastanza vicino al cimitero monumentale. In seguito all’apertura dell’inchiesta, il camposanto venne chiuso al pubblico e furono anche bloccate le operazioni di recupero delle bare, che erano iniziate poco tempo prima. Le congreghe erano poi crollate del tutto lo scorso 30 settembre.
L'ipotesi di disastro colposo
A luglio la Procura della Repubblica di Napoli aveva ipotizzato il disastro colposo. Da quel momento erano partite le notifiche degli avvisi di garanzia, in totale venti. Come si può vedere nel video riportato dal Corriere, diverse bare sono in bilico nel vuoto, fuoriuscite dai loculi ormai completamente distrutti. Pina Caccavale, presidente del comitato 5 gennaio che riunisce i familiari delle salme, ha così commentato: “Questo crollo è ancora più preoccupante perché il cimitero è aperto, resta chiusa solo l’area del primo crollo, quello del 5 gennaio scorso, ma la congrega della Resurrezione è in un’altra zona del cimitero, in un’area accessibile. Questa volta non c’entra niente il Sebeto, l’unica cosa che può aver generato questo ennesimo disastro sono i lavori della metropolitana e la cosa che fa rabbia è che mentre noi abbiamo aspettato per mesi, e stiamo ancora aspettando, che iniziasse un intervento di recupero delle salme, i lavori del cantiere della metro sono continuati senza problemi e oggi si vedono i risultati. Ci avevano promesso che a fine ottobre avrebbero montato queste famose gru ma in realtà il 30 settembre le congreghe sono crollate del tutto ed è rimasto ben poco da riprendere”.
Il precedente
Gennaro Tammaro, segretario generale di Assofuneral, l’Associazione italiana imprese funebri, ha dichiarato:"Sgomenti e impotenti guardiamo a cosa è accaduto al Cimitero di Poggioreale, appena riaperto, con il crollo della congrega della Resurrezione. Anni di storia e di memoria della città di Napoli cancellati, con ogni probabilità, dalla sufficienza umana". Tammaro ha poi aggiunto: "Non sappiamo cosa stia accadendo per certo ma siamo ormai convinti che ogni giorno che passa si mette a rischio un altro pezzo di questo luogo e, di conseguenza, di questo popolo. Vedere a distanza di pochi mesi dall'ultimo scandaloso crollo le stesse scene e addirittura più raccapriccianti, come le bare sospese tra le macerie, ci fa sanguinare il cuore, come napoletani e come operatori del settore che da sempre immaginano per Poggioreale una sorte differente, date le potenzialità che nulla hanno da invidiare a Père-Lachaise o Highgate. Chiediamo risposte rapide e certe, e che le istituzioni facciano immediatamente tutto quello che è in loro possesso per arginare questo scempio immane".
Tra circa due settimane ci sarà l’annuale ricorrenza dei defunti e per molti parenti c’è il rischio di non poter far visita ai loro cari. Molto difficilmente la situazione sarà ripristinata entro il prossimo 2 novembre.Segui già la pagina di Napoli de ilGiornale.it?
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