“Qual è la tua disabilità?”: i cartelli provocatori esposti sulle auto non autorizzate

L’iniziativa è di una palestra di Mugnano di Napoli, che ha avviato una campagna contro i normodotati che occupano gli stalli dei diversamente abili

“Qual è la tua disabilità?”: i cartelli provocatori esposti sulle auto non autorizzate

“Parcheggio riservato ai disabili, qual è la tua disabilità?”. È questo ciò che provocatoriamente è scritto nei cartelli esposti sui parabrezza delle automobili non autorizzate, che sostano sugli stalli riservati ai diversamente abili. L’idea è dei titolari di una palestra di via Montale a Mugnano di Napoli. “Portiamo avanti un progetto, denominato ‘Tutti in acqua’ – hanno spiegato i responsabili della struttura sportiva – riservato alle persone con handicap fisici e mentali. Purtroppo gli stalli per i disabili nel nostro parcheggio vengono troppo spesso occupati dalla clientela normodotata, nonostante la segnaletica orizzontale e verticale. Abbiamo dunque pensato di apporre questo cartello sui parabrezza delle automobili, per sensibilizzare i clienti al rispetto dei diritti di queste persone meno fortunate, che hanno diritto ad un pass speciale”.

Il contrassegno disabili è un tagliando con il simbolo grafico della disabilità che permette alle persone con problemi di deambulazione e ai non vedenti di usufruire di facilitazioni nella circolazione e nella sosta dei veicoli al loro servizio, anche in zone vietate alla generalità dei veicoli. Si tratta di una speciale autorizzazione che, previo accertamento medico, viene rilasciata dal proprio Comune di residenza, più esattamente dal sindaco (art.188 del Codice della Strada, CdS, e art. 381 del Regolamento di esecuzione del CdS).

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità. “Una splendida iniziativa – ha dichiarato l’esponente politico – da parte di una struttura che, tra l’altro, porta avanti dei progetti con persone diversamente abili. Quel gesto è una testimonianza di civiltà e rispetto del prossimo. Quei cartelli servono a far comprendere che quegli stalli riservati sono lì per favorire delle persone che hanno bisogno dell’automobile e di un parcheggio comodo a causa di una necessità di carattere fisico. Speriamo che tale iniziativa possa essere mutuata e replicata anche da altre strutture, in modo da accrescere, giorno dopo giorno, una nuova coscienza civica basata sul rispetto dei bisogni delle persone diversamente abili”.

A Milano da una settimana è entrato in vigore il cosiddetto “Occhio d’aquila”, una tecnologia che consentirà alle autorità di registrare in pochissimi secondi le targhe di tutti quei mezzi parcheggiati dai legittimi proprietari nei luoghi in cui è richiesto il pagamento di una tariffa. L’obiettivo è quello di stanare molto più velocemente i cosiddetti “furbetti della sosta” rispetto ai più lenti metodi tradizionali.

Gli “Occhi d’aquila” registreranno le targhe delle automobili parcheggiate sulle strisce blu e gialle e segnaleranno sia quei conducenti che non hanno pagato la tariffa, sia quelli privi delle eventuali autorizzazioni richieste, come nel caso di quelle riservate ai portatori di handicap.

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