Tonnellate di rifiuti speciali sversate illecitamente in un’area vasta più di due chilometri quadrati. È quanto è emerso dalle indagini degli uomini del gruppo di Frattamaggiore della Guardia di finanza, che nel corso di diversi interventi hanno appurato come un terreno demaniale sito sul territorio di Cardito, al di sotto dell’asse mediano, venisse utilizzato da una locale impresa edile come deposito per gli scarti di lavorazione e per il materiale di risulta prodotto dalla propria attività.
L’appezzamento di terreno, vasto circa 2500 metri quadrati, era ricoperto con oltre 42 tonnellate di rifiuti, tra cui materiale bituminoso e catrame. Rinvenuto e posto sotto sequestro dalle Fiamme gialle anche un rimorchio dotato di ragno metallico e un cassone, mezzi utilizzati secondo gli inquirenti per il trasporto del materiale di scarto. I finanzieri hanno quindi provveduto a identificare il responsabile degli sversamenti, rappresentante legale dell’azienda edile, e a deferirlo alla competente autorità giudiziaria per violazioni al testo unico sull’ambiente.
Nella giornata di ieri, invece, i carabinieri forestali della stazione di Roccamonfina hanno eseguito un blitz ai danni di un allevamento bufalino sito a Mondragone, in provincia di Caserta che sversava senza controllo né autorizzazione liquami e letame provenienti dalla propria attività su un terreno di circa quattrocento metri quadrati. I militari, intervenuti sul posto assieme ad alcuni funzionari tecnici dell’istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno di Portici, hanno potuto constatare come l’allevamento bufalino sversasse da tempo i propri rifiuti biologici nell’area interessata, al cui interno era presente anche una pozza abusiva e maleodorante, usata per lo smaltimento dei liquami e profonda circa due metri. A seguito dell’ispezione è scattato il sequestro giudiziario del terreno oggetto degli sversamenti, mentre per il titolare dell’allevamento è arrivata la denuncia in stato di libertà per i reati di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da effluenti zootecnici.
Qualche settimana fa, la Guardia di Finanza ha scoperto un’area indebitamente trasformata in discarica abusiva e adibita allo sversamento di rifiuti tra cui acque reflue e sono scattati sequestri e denunce a Giugliano in Campania, in provincia di Napoli. La scoperta porta la firma dei finanzieri in servizio presso la compagnia di Pozzuoli che hanno condotto l’inchiesta coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica del tribunale di Napoli Nord. L’interesse dei militari s’è concentrato nella zona del cosiddetto “alveo dei Camaldoli”. Qui, stando alle indagini, venivano sversati i rifiuti liquidi raccolti da una società di espurghi nell’area puteolana e flegrea.
Secondo quanto sarebbe emerso dai controlli dei finanzieri, nell’area venivano conferiti quei materiali – provenienti da reflui urbani di provenienza domestica - che, secondo le normative in materia ambientale, avrebbero dovuto essere consegnati invece agli impianti di depurazione autorizzati all’attività.
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