Whirlpool Napoli, ancora ritardi sulla riconversione: il Consorzio prende tempo

Le speranze dei lavoratori licenziati sono legate all’incontro tra le parti previsto per lunedì 20 dicembre a Roma

Whirlpool Napoli, ancora ritardi sulla riconversione: il Consorzio prende tempo

Resta nebuloso il futuro dei 316 lavoratori della Whirlpool di Napoli licenziati dalla multinazionale americana lo scorso mese di novembre. Con la definitiva uscita di scena dell’azienda statunitense e l’iscrizione alla Naspi dei dipendenti senza più lavoro, la palla torna nuovamente a ministero per lo Sviluppo economico, che aveva promesso agli operai che avrebbe accelerato per il processo di reindustrializzazione della fabbrica di via Argine. Le settimane scorrono veloci, ma il Consorzio che dovrebbe rilevare lo stabilimento continua a tergiversare. Le speranze dei lavoratori sono legate all’incontro tra le parti previsto per lunedì 20 dicembre a Roma. In quella occasione, come riporta Il Mattino, si dovrà parlare del progetto del Consorzio di creare un hub della mobilità sostenibile che dovrebbe riassorbire tutti i dipendenti licenziati.

Il rischio, in ogni caso, è che nessuna delle aziende che formano il Consorzio si presenti all’appuntamento con il ministero, poiché non è un mistero che alcune imprese non sono ancora pronte a rendere operativo il progetto di reindustrializzazione. Quindi, è evidente che si tratti di un incontro interlocutorio e i sindacati sono consapevoli che i tempi per riassumere le tute blu si allungano inesorabilmente. Sempre al quotidiano napoletano è stato lo stesso presidente del Consorzio, Riccardo Monti, a dichiarare che esistono ancora ostacoli. “Il 20 dicembre – ha evidenziato – presentiamo un piano industriale molto più articolato di quello visto fino a ora, ma sarà ancora soggetto ad alcune incognite”.

Le notizie che trapelano, però, non sono del tutto negative. Le aziende interessate fanno sul serio, ma sui tempi non ci sono certezze. I lavoratori fremono, ma il piano di reindustrializzazione è complesso e molto oneroso e non tutte le imprese sono nelle condizioni di investire in maniera immediata.

C’è l’aspetto della bonifica del sito che incide in maniera pesante sulla riconversione ed è per questo che il Consorzio ha in mente di rendere noto al ministero un cronoprogramma, in modo da informare i lavoratori sui tempi necessari per avviare il nuovo corso.

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