Caso Whirlpool, a che punto siamo?

Il ministro del Lavoro Orlando ha dichiarato: "La continuità occupazionale dipende dai tempi del consorzio"

Caso Whirlpool, a che punto siamo?

Una folta delegazione dei 320 lavoratori della Whirlpool di Napoli, licenziati dalla multinazionale americana nelle scorse settimane, si è trasferita in pianta stabile a Roma. Tra le manifestazioni fuori i palazzi di governo e le lunghe attese per l’esito delle riunioni tra sindacati e ministri si consuma il dramma di centinaia di dipendenti finiti sul lastrico per la decisione della Whirlpool di chiudere lo stabilimento di via Argine. Il nodo da sciogliere in questa fase della vertenza è la continuità occupazionale che i lavoratori chiedono dopo gli annunci di un imminente progetto di reindustrializzazione. I sindacati attendono ancora di incontrare i ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico Andrea Orlando e Giancarlo Giorgetti, i quali hanno disertato l’appuntamento con i rappresentanti degli operai.

Orlando, in ogni caso, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, ha spiegato qual è la situazione attuale nel corso di un’intervista. “La continuità occupazionale – ha detto il ministro del Lavoro – dipende dai tempi del consorzio”. Una frase che lascia in sospeso i 320 dipendenti della Whirlpool, i quali non si arrendono e perseverano nel portare avanti la loro pacifica forma di protesta. La vicenda della reindustrializzazione è alquanto intricata e non sono mancati i colpi di scena. Dai vertici organizzati nelle ultime ore è emerso che era falsa la voce messa in giro negli ultimi giorni di presunti ostacoli creati da Whirlpool per il passaggio dello stabilimento di Napoli al consorzio che dovrà rilevarlo. A quanto pare è l’esatto contrario, ossia la multinazionale sembra spingere per l’acquisizione immediata, mentre le aziende che compongono il consorzio prendono tempo.

A tal proposito Whirlpool sarebbe pronta ad avviare i lavori per liberare i capannoni, in modo da svuotare la fabbrica in tre o quattro mesi, segnale chiaro della volontà di accelerare da parte degli imprenditori americani.

Un altro aspetto oggetto di discussione è il possibile aumento dell’incentivo di buonuscita dei lavoratori, possibilità presa in considerazione dalla multinazionale, ma solo a determinate condizioni, ovvero Whirlpool è disposta a dare più soldi se i dipendenti decideranno di ritirare le loro azioni legali conseguenti ai licenziamenti.

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