Rossini, neurologo del San Raffaele Roma: "Zeman era ad alto rischio per una seconda ischemia"

Cosa è la presunta ischemia che ha colpito l'ex tecnico di Roma e Lazio Zdenek Zeman e quali sono i fattori di rischio uno tra tutti il fumo

Rossini, neurologo del San Raffaele Roma: "Zeman era ad alto rischio per una seconda ischemia"
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Dopo la prima ischemia, "il rischio di un'altra è elevato e si abbassa con il tempo tornando ai livelli pre-ischemia dopo circa 5 anni, ammesso e non concesso che tutti i fattori di rischio che hanno indotto la medesima siano stati posto sotto controllo. Nel caso di Zeman parliamo di un fumatore che non sappiamo se ha sospeso le sigarette o non ha controllato altri fattori di rischio. Tra questi, infatti, non c'è solo il fumo, anche la pressione alta non controllata, la fibrillazione del cuore, i grassi elevati nel sangue, un diabete fuori controllo sono fattori di rischio che se non monitorati e controllati aumentano la possibilità che alla prima ischemia ne segua una seconda". A raccontarlo all'Adnkronos Salute Paolo Maria Rossini, responsabile del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell'Irccs San Raffaele-Roma

Il ricovero di Zeman

Da questa mattina Zdenek Zeman, ex tecnico di Roma e Lazio, 77 anni, è ricoverato nella Stroke Unit del Policlinico Gemelli di Roma per sospetta ischemia cerebrale, ma di cosa si tratta? "Le ischemie cerebrali sono una patologia dell'anziano dove le arterie del cervello diventato più 'rigide', sulle pareti si depostano sali, colesterolo e calcio a cui si aggregano piastrine ed altri elementi al punto che si formano delle vere e proprie placche - continua Rossini -che producono una stenosi del tubo arrivando sino al punto di occluderlo. Se accade nel cervello i neuroni nella zona nutrita dall'arteria occlusa vanno in sofferenza, se il sangue torna in pochi minuti o al massimo qualche ora i neuroni possono recuperare e parliamo di un attacco ischemico transitorio".

Rossini poi spiega: "Si può risolvere. Si farà una valutazione con la Tac o la risonanza magnetica per vedere se e dove si trovano le lesioni. Ma se la mancanza di sangue perdura e un certo gruppo di neuroni muore definitivamente si forma una cicatrice nel cervello che rimarrà per tutta la vita. A questo punto se questo accade in una zona 'nobilè può esserci un deficit neurologico (esempio: paralisi muscoli braccia/gambe di un lato del corpo, la perdita di una parte del campo visivo), può esserci un disturbo dell'equilibrio o un problema di linguaggio se viene colpito l'emisfero sinistro nei destrimani".

Come si interviene nelle Ischemie

A spiegarlo sempre il professore: "Da 15-20 anni abbiamo a disposizione metodiche di intervento acuto che però sono efficaci soltanto se il paziente arriva in breve tempo in una 'Stroke Unit' attrezzata, fondamentale entro le prime 4 ore e mezza. Si procede con una sostanza in endovena che 'sciogliè il singolo embolo o trombo, il sangue torna a circolare e si recupera dai sintomi. Se questa trombolisi non funziona si procede con la rimozione meccanica e si passa da una arteria del braccio o della gamba con un catetere sottilissimo e si raggiunge la sede del trombo. In questo modo poi si rimuove o frantumare l'ostacolo in modo meccanico. Questa procedura si può fare entro le 6 ore. Se tutto funziona bene, dopo 4-5 giorni si inizia la riabilitazione nei centri specializzati", come il San Raffaele Roma.

L'ictus emorragico

Esiste poi un'altra forma, il cosiddetto "ictus emorragico: "In cui la trombolisi che abbiamo descritto non è applicabile perché aumenterebbe l'emorragia - precisa il neurologo - In questo caso c'è una rottura della parete di un vaso per un picco di pressione o per una malformazione preesistente, come un aneurisma - una dilatazione anomala e permanente della parete arteriosa- che sta lì dalla nascita ma si espande ed indurisce

nel corso della vita e si può rompere soprattutto in caso di pressione alta. L'ictus emorragico - conclude - ha una mortalità a breve più alta, ma a distanza di mesi il recupero è migliore rispetto ad una ischemia".

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