Petardi contro la polizia e letame in piazza. Tensione alla prima della Scala

Fin dal mattino i centri sociali hanno manifestato contro la prima della Scala: al mattino hanno scaricato letame davanti al Piermarini, di sera hanno lanciato petardi contro gli agenti

Petardi contro la polizia e letame in piazza. Tensione alla prima della Scala
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Il 7 dicembre, come tradizione, il teatro alla Scala di Milano apre la sua stagione. La prima di quest'anno è affidata a La Forza del Destino, opera di Giuseppe Verdi, diretta dal maestro Riccardo Chailly. Tante le personalità della politica e della cultura che oggi faranno il loro ingresso nel teatro più illustre di Milano, la cui fama valica i confini nazionali. Non ci sarà il capo dello Stato, Sergio Mattarella, che sarà invece a Parigi per la riapertura di Notre Dame, e non ci sarà nemmeno Giorgia Meloni. Entrambi non partecipano alla prima del teatro alla Scala dal 2022. Ci saranno, invece, Ignazio La Russa, Alessandro Giuli e Beppe Sala, che siederanno nel Palco Reale dove, il posto del presidente della Repubblica, per il secondo anno consecutivo, sarà occupato dalla senatrice a vita Liliana Segre. Storica abbonata della stagione lirica, dalla "sua" fila, la M, prenderà posto nella poltrona più prestigiosa del teatro. La sua presenza ma, in generale, quella delle autorità, è oggetto delle proteste dei soliti collettivi e centri sociali, che fin dal mattino hanno iniziato a far sentire, in ogni senso, la propria presenza.

Questa mattina, infatti, gruppi dei centri sociali hanno gettato del letame davanti all'ingresso con foto della premier Giorgia Meloni, del primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu, del presidente del Senato Ignazio La Russa e del ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini. A "firmare" la protesta il centro sociale Cantiere di Milano, con il suo sottogruppo del Coordinamento dei Collettivi. Alle 15 è previsto un corteo di protesta, che andrà a sostituire il solito presidio che viene organizzato ogni anno da centri sociali e sindacati all'esterno del teatro Piermarini.

"Davanti al teatro alla Scala, dove questa sera andrà in scena la passerella dei potenti di questo Paese, che sbattono in faccia il loro lusso a tutti quanti, gli ricordiamo che il genocidio e la guerra sono uno spettacolo di merda", scrivono nella loro rivendicazione, dimostrando ancora una volta una certa invidia sociale. "Sono ricchi perché fanno affari con le spese militari e con le complicità coloniali che sterminano i popoli dalla Palestina al Congo, dalla Rojava al Sudan", proseguono in una sorta di delirio geopolitico.

Il corteo è previsto in partenza alle 15 da Porta Venezia all'angolo con via Palestro e, secondo gli organizzatori, vedrà la partecipazione di circa 1500 persone. Dovrebbe passare attorno alla "zona rossa", ossia il cuscinetto di sicurezza costruito attorno al teatro alla Scala e presidiato da migliaia di agenti ma, come spesso accade, i manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone per arrivare al loro obiettivo, ossia il teatro. Sono riusciti ad avvicinarsi alla zona rossa. Alcuni facinorosi hanno tentato di superare le barriere di transenne poste a difesa del teatro ma non ci sono riusciti. Non ci sono stati scontri con le forze dell'ordine, che hanno gestito in maniera ottimale l'ordine pubblico, ma qualche petardo è stato lanciato contro gli agenti in tenuta antisommossa da parte dei pro Pal, che hanno scandito i soliti cori contro Israele la polizia.

l consueto sit-in di protesta, che di solito accoglie con fumogeni e cori l'arrivo delle cariche istituzionali e dei vip, sarà mantenuto solo da una piccola delegazione con esponenti della comunità ucraina milanese e militanti dell'associazione liberale "Ponte Atlantico", tra cui ci sono anche esponenti della comunità ebraica. In questo caso la protesta è contro il soprano russo Anna Netrebko, protagonista dell'opera.

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