"Congelati, essiccati e triturati". Così viene prodotta la "farina di grillo"

Per abbassare l'impatto ambientale della produzione alimentare, l'Ue punta su grilli e cavallette. Ecco come le produce un'azienda italiana

"Congelati, essiccati e triturati". Così viene prodotta la "farina di grillo"

Ci siamo: in tutta Europa scatta il commercio della farina parzialmente sgrassata di grillo domestico, oltre alle larve e agli altri insetti che hanno già ricevuto il via libera dell'Ue. Una mossa che ovviamente allarma la Coldiretti, convinta che il "cibo del futuro" non sia poi così roseo, soprattutto per la dieta mediterranea. Ma che alcuni stanno già cercando di trasformare l'opportunità in un business. Da cavalcare all'istante.

Quarta Repubblica è riuscita a scovare un'azienda che nelle Marche già in queste ore sta producendo la "acheta domesticus" per la produzione di farina e "gustosi" snack. A presentare il processo è José Francesco Cianni, di mestiere produttore di grilli. "Capisco che c'è diffidenza - dice all'inviato di Nicola Porro - ma non c'è alcun motivo per cui non possa essere una valida alternativa per il futuro".

Le immagini fanno impressione. In alcune scatole di plastica all'interno di una stanza opportunamente disinfettata ci sono intere colonie di grilli. In un solo allevamento, che occupa uno spazio ridottissimo, ci sono "più di 10 milioni di grilli" e crescono in numero di 600mila unità al giorno. "Nel futuro avremo bisogno di proteine alternative - spiega Cianni - a causa dell'aumento vertiginoso della popolazione. Non possiamo pensare di incrementare gli allevamenti di bovini e pollame, ma dobbiamo pensare a proteine alternative. E gli insetti possono fornirle". Insomma: si inquina e si consuma meno per la produzione. E poi? Come si trasforma quell'insetto nella sua farina, una volta che i grilli sono maturi per essere "abbattuti"?

"I grilli vengono recuperati al 30esimo giorno di vita - spiega Cianni - poi vengono congelati per 48 ore, scongelati ed essiccati all'interno di alcuni forni

speciali. Una volta essiccati li maciniamo per fare la farina di grillo". Con questa ci si possono fare focacce, ravioli, polenta e biscotti. Oppure, si può mangiare direttamente un grillo essiccato tipo una nocciolina.

Per vedere il servizio di Quarta Repubblica, clicca qui

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