Grazie all'intervento della Guardia di Finanza di Cassino, è stato portato alla luce un complesso sistema di corruzione che ha coinvolto i concosi per il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) presso l’Università di Cassino.
Operazione "Luna Viola"
L'indagine chiamata "Luna viola" ha svelato una fitta rete di corruzione ormai consolidata da tempo e portata avanti da due professori universitari, il direttore dell'ateneo e il titolare di una scuola privata di formazione, che si sarebbero fatti pagare somme considerevoli da aspiranti docenti pur di ottenere l’abilitazione all’insegnamento.
Il nome è stato scelto grazie ad un'intercettazione in cui uno dei professori, rassicurava i concorrenti paganti sul superamento della procedura, dicendo che sarebbe bastato riempire 15 righe e: "Anche se avessero scritto informazioni non corrette, ad esempio che “la luna è viola”, grazie alla sua conoscenza dei membri della commissione giudicatrice, avrebbero comunque ottenuto il massimo della votazione", accedendo in tal modo ai posti a concorso per quell’anno.
Le mazzette
Si parla di cifre che arrivavamo fino a 15mila euro, per avere dai responsabili, l'accesso privilegiato ai concorsi TFA, destinati alla specializzazione per il sostegno didattico agli alunni con disabilità. La cifra veniva suddivisa in tre tranche da 5.000 euro, che venivano corrisposte prima delle tre fasi del concorso: preselettiva, scritta e orale. In cambio agli aspiranti docenti veniva garantito il superamento delle prove con il massimo dei voti, grazie alla complicità dei membri della commissione giudicatrice.
Le indagini
Questo enorme vaso di Pandora è stato scoperchiato grazie ad intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese e analisi bancarie, che hanno permesso di individuare i personaggi chiave all'apice della macchinosa operazione. Come in un meccanismo ben oliato, i ruoli, da quanto si apprende, erano ben definiti.
Il titolare della scuola privata di Sora fungeva da intermediario, raccoglieva le somme di denaro e forniva ai candidati i quesiti e gli argomenti delle prove. Il direttore dell’università forniva liste ristrette di quesiti e collaborava alla gestione del sistema.
I favoritismi
Tra i favori personali ricevuti dai professori coinvolti spiccano la partecipazione gratuita a corsi di certificazione linguistica e informatica e agevolazioni economiche per i familiari, come l’esonero del pagamento della retta scolastica. Questi vantaggi rappresentano una componente chiave del sistema corruttivo, che operava in maniera collaudata e reiterata.
Le indagini hanno anche portato alla luce una rete di intermediari che metteva in contatto i candidati con il titolare della scuola privata. Il sistema era talmente consolidato che è anche accaduto che una candidata insoddisfatta del punteggio ottenuto alla prova scritta, ottenne la rettifica immediata della valutazione, a conferma del controllo totale esercitato dai responsabili sul processo dei vari concorsi.
Le accuse
L’operazione “Luna Viola” ha portato all’emissione di ordinanze cautelari nei confronti dei principali indagati e al sequestro di beni
per un valore complessivo di 100mila euro, considerati il profitto del reato. Gli accusati devono rispondere di associazione a delinquere, corruzione e violazione della trasparenza nei pubblici concorsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.