Lezione di Cruciani ai proPal: "Danni e feriti e si indignano per qualche manganello..."

Giuseppe Cruciani ha smontato il vittimismo dei gruppi pro-Palestina che dopo aver assaltato le forze dell'ordine si sono lamentati per la risposta delle cariche

Lezione di Cruciani ai proPal: "Danni e feriti e si indignano per qualche manganello..."
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I fatti del 5 ottobre faranno discutere a lungo ma le immagini che sono state registrate in piazzale Ostiense sono molto chiare. Nel momento in cui è stata dichiarata chiusa la manifestazione, il pallino del controllo è stato preso dalle frange più estreme, guidate da centri sociali, comunisti e rivoluzionari, che hanno tentato l'assalto alle forze dell'ordine. Pietre, bottiglie e cartelli sono stati lanciati addosso alle forze dell'ordine, che hanno subito anche la vaporizzazione di spray urticanti.

È stato un vero e proprio tentativo di sfondamento quello compiuto dai manifestanti violenti, ai quali la polizia ha replicato in un secondo momento con idranti e cariche di alleggerimento. La sinistra ha avuto non poche difficoltà a condannare l'accaduto, Elly Schlein ha parlato di una piazza "per lo più pacifica" e dalle parti di Ilaria Salis vige il silenzio più assoluto.

Ma c'è anche chi colpevolizza la polizia per aver usato i manganelli, strumento fascista, contro le orde barbare che hanno tentato in ogni modo di ferirli. Per altro riuscendoci, visto che sono in tutto 34 gli agenti che sono dovuti ricorrere alle cure mediche, di cui un dirigente della Digos per la frattura del bacino. "Un gruppo di delinquenti danno l’assalto alla polizia con un cartello stradale come fosse normale. Risultato? Danni e feriti tra i poliziotti e gli organizzatori della manifestazione si indignano per qualche manganello e un po’ di sangue. Ma vaffanculo", è stato il commento di Giuseppe Cruciani, che ha replicato al comunicato stampa diramato dai Giovani Palestinesi e dall'Unione Democratica Arabo Palestinese. "Rifiutiamo categoricamente la lettura di chi imputa la violenza a 'infiltrati': la violenza è quella che rinchiude più quindicimila persone in uno spazio confinato, che applica arresti preventivi e che, infine, usa idranti e lacrimogeni sulla folla", si legge nella nota.

D'altra parte, le rivendicazioni della piazza per gli scontri sono chiare. Tuttavia, nonostante ammettano di aver cercato lo scontro, di aver provato lo sfondamento, che comunque non è riuscito, si lamentano della risposta della polizia. Un comportamento di comodo, che ha radici nelle proteste mosse dalla sinistra nei confronti delle forze di polizia che nel compimento del proprio lavoro durante le manifestazioni utilizzano gli strumenti in loro possesso per far rispettare la legge.

Questa volta, quella parte politica non ha azzardato accuse nei confronti della polizia, non ha accampato scuse per il comportamento dei manifestanti. Ma non ha nemmeno condannato il loro comportamento, che continua a farli sentire legittimati a compiere violenza contro le forze dell'ordine, prestandosi a un gioco eversivo più grande di loro.

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