Esplosione di Milano, al vaglio possibili violazioni per la ditta di trasporti

In procura si valuta l'iscrizione nel registro degli indagati del rappresentante legale e di altri responsabili dell'azienda di autotrasporti

Le vetture incendiate a seguito dell'esplosione del camion in via Pier Lombardo a Milano
Le vetture incendiate a seguito dell'esplosione del camion in via Pier Lombardo a Milano
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Dopo la grande paura per l'esplosione di ieri mattina a Milano, ora è tempo di domande ma, soprattutto, di risposte. Solo per un fortuito caso del destino la giornata di ieri non verrà ricordata per una strage, perché le dimensioni del fenomeno sarebbero potute essere molto più gravi. Tra le ipotesi al vaglio, oltre a quella che l'incendio possa essere partito dal furgone per un problema tecnico e aver poi impattato sulle bombole di ossigeno, c'è anche quella, tutta da verificare, che potrebbe essersi verificata, invece, una perdita proprio da una bombola di ossigeno, che avrebbe causato e scatenato le esplosioni e il maxi rogo.

Tutte le piste sono aperte in ambito investigativo, anche quella di una possibile violazione da parte della ditta di trasporti, in particolare delle normative sul trasporto dei materiali speciali, come l'ossigeno. Questo anche perchè, tra le altre cose, da quanto risulta in Procura non sarebbe stato trovato un estintore riferibile al van e, dunque, quel furgone potrebbe non averlo avuto in dotazione. I carabinieri, che indagano coi vigili del fuoco e con la squadra di polizia giudiziaria della Procura hanno effettuato due sopralluoghi nell'azienda Zanaria, in provincia di Novara, per acquisizioni documentali, ma anche per fotografare le dotazioni di sicurezza, come gli estintori.

Uno degli aspetti su cui ci sono elementi certi è che la prima fiammella si è sviluppata all'interno dell'abitacolo, in basso, nella zona dei pedali di guida. Tanto che dagli abiti del conducente, che sono stati sequestrati, risulta che i pantaloni erano molto bruciati. In quella parte dell'abitacolo l'autista del furgone avrebbe tentato di spegnere il principio di incendio a mani nude. Quel che ora sarà importante accertare coi periti è se l'evento è stato causato da un problema del furgone nella zona motore, oppure se una perdita da una delle bombole o bottiglie di ossigeno possa aver reso saturo l'ambiente, tanto da far partire il rogo da quella zona più vicina al motore, dove ci sono temperature più alte. L'ossigeno, in pratica, potrebbe essere entrato nel motore.

Intabnto la procura valuta le prime iscrizioni nel registro degli indagati, che dovrebbero riguardare il rappresentante legale e altri responsabili dell'azienda di autotrasporti Zanaria, ossia quella del furgone, per cooperazione

colposa nei reati di disastro colposo e lesioni colpose ai danni dello stesso autista del van e della suora che è rimasta ferita cadendo. Le iscrizioni sono fatte anche a garanzia degli stessi per dar modo di difendersi.

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