Hai già visto lo spot di Esselunga?». «No, sto cercando di evitarlo». Alla fine ho ceduto e l’ho guardato. E, purtroppo, è tutto vero e bello nella sua tragicità. L’inizio di questa storia si è giocato in pochi secondi al parco: «Da oggi papà e mamma non vivranno insieme perché non vanno più d’accordo». Uno sguardo perplesso, poi la proposta del figlio più grande: «Mi porti all’altalena?». «Certo». Qualche passo e l’offerta fulminante, che è anche una richiesta d’aiuto: «Perché non provate ad andare d’accordo?». Silenzio. Sotto sotto sai che, dall’alto dei suoi cinque anni, ha ragione lui. Che una famiglia unita è meglio di una separata.
Passano i mesi e le confessioni si fanno più pesanti e pressanti: «Uniti siamo forti, separati siamo deboli. Perché non vi riunite?». E le richieste di chi continua a sperare: “Facciamo un calendario per vedere tra quanto torni a casa”. E poi quelli che, per cercare di sdrammatizzare, abbiamo chiamato «sporchi trucchi»: «Perché non vi baciate? Dai, papà, bacia la mamma”. “Sai che non si può».
A volte, a causa delle malattie, capita di stare tutti sotto lo stesso tetto per più giorni. E la piccola, che ha tre anni ed è già paragonabile alla Pasionaria di Giovannino Guareschi, arriva alla carica: «Non andare via, resta». Ma tu non puoi, anche se sai che quello sarebbe il loro bene.
Scrive la dottoressa Mariolina Ceriotti Migliarese in Risposami! (Edizioni Ares): «I genitori fanno fatica a capire che il dolore dei bambini di fronte alla separazione non è dovuto tanto alla paura di perdere il loro affetto, quanto piuttosto alla constatazione per loro angosciante di assistere alla frattura definitiva del loro mondo di riferimento». Ed è il motivo per cui i bambini insistono così tanto a riunire i propri genitori: non riescono a vivere «sdoppiati».
Per questo, proprio come la bambina dell’Esselunga, i figli di separati si inventano alcuni «sporchi trucchi». Può essere una pesca donata, anche se non è vero, dalla mamma al papà. O dire che sono avanzate delle fette di torta perché la mamma voleva festeggiare il suo compleanno proprio con te.
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