I punti chiave
È arrivata in diretta tv la testimonianza di chi ha visto cadere il bus di Mestre nel vuoto mentre, con il suo mezzo, si trovava fermo in attesa che il semaforo tornasse verde. "Io sono quello che nel video dell'incidente è fermo al semaforo. Ho visto il bus sopraggiungere alla mia destra, poi l'ho visto cadere nel vuoto", ha raccontato a Pomeriggio Cinque su Canale 5 il conducente del mezzo che è stato affiancato dal pullman di turisti caduto a Mestre dove hanno perso la vita 21 persone con l'autista che non è riuscito, in tempo, a correggerne la traiettoria.
La testimonianza
"Ho visto il retrotreno del mezzo alzarsi davanti a me, e poi precipitare", ha continuato il testimone che ha dato la sua versione dei fatti sulla velocità con cui stava andando il mezzo. "Il pullman correva ad una velocità ragionevole per quello tratto di strada. Era sulla sua traiettoria, mi sembrava avere un moto costante". L'uomo ha infine riferito "di aver visto sulla parte posteriore, a sinistra, del fumo, o qualcosa di simile". Chissà che queste dichiarazioni non servano a far luce su una vicenda ancora avvolta, per molti versi, nell'incertezza: si sta cercando di capire se il guardrail abbia avuto o meno un ruolo in questa tragedia.
Nella sua testimonianza in tv l'uomo ha anche chiarito di non essere stato lui la persona che, come si vede dalla registrazione, è scesa in strada per lanciare un estintore nella direzione del pullman già avvolto dalle fiamme. Infatti era l'autista di un altro pullman che in quel momento si trovava fermo sul luogo dell'incidente. "Io sono rimasto nella mia cabina - prosegue il testimone - non ho neanche aperto le porte, avevo molte persone a bordo. Ho solo chiamato i soccorsi. Se fossi sceso, vedendo quella scena, non sarei riuscito a rimettermi al volante".
L'autopsia sul corpo dell'autista
Nel frattempo, è stata disposta ed eseguita questo pomeriggio l'autopsia sul corpo dell'autista del pullman alla guida martedì scorso, Alberto Rizzotto, che dopo aver impattato per circa 50 metri contro il guardrail del cavalcavia lungo la stazione ferroviaria, è precipitato nel vuoto provocando la tragedia che ha visto 21 persone perdere la vita. "È difficile che già oggi emerga qualcosa", ha dichiarato il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi.
"Dovete lasciarci il tempo di fare le cose con i tempi che il codice di rito ci impone" conclude rivolgendosi ai giornalisti. L'autopsia dovrà svelare se il 40enne originario di Conegliano abbia avuto un malore o se abbia assunto sostanze non consentire alla guida".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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