Da oltre 48 ore, sull'isola di Lampedusa si susseguono gli sbarchi di migranti irregolari. I nostri mezzi militari sono stati costantemente impegnati in mare per recuperare barchini stracarichi di migranti, molti dei quali in metallo e senza alcuna sicurezza, perché incapaci anche solo di galleggiare. Gli sbarchi sull'isola si avvicinano alle 2.000 unità dalla mezzanotte di ieri e l'hotspot, che ne può contener al massimo 350, è comprensibilmente al collasso. Nonostante lo strenuo impegno del nostro Paese, dalle Ong arrivano continui attacchi all'Italia, che si sta prodigando per i recuperi anche in zone di ricerca e soccorso non di sua competenza, come dimostrano gli interventi effettuati in area Sar maltese. Ma gli attacchi dal nostro Paese arrivano anche dall'altra parte del Mediterraneo, da parte di quei gruppi e organizzatori che fomentano l'immigrazione clandestina verso l'Italia.
Nella giornata di ieri, mentre gli assetti italiani erano in mare per mettere in sicurezza le centinaia di persone che hanno deciso di sfidare la sorte da un gruppo social fiancheggiatore degli organizzatori di convogli illegali, tuonavano: "Oggi ci sono stati tre naufragi. Quello che sta succedendo nel Mediterraneo è il risultato di un progetto europeo ben studiato. Non piazzare navi di soccorso significa uccidere deliberatamente esseri umani che, con o senza tali navi, escono dalla disperazione". Non colpiscono tanto queste parole, dette da chi sostiene questo genere di traffici e li fomenta, quanto il fatto che siano arrivate poco dopo quelle della Ong Sos Mediterranee che arma la nave Geo Barents, che ieri ha effettuato un intervento. "Senza gli sforzi di navi civili queste persone sarebbero potute annegare. Questa è la nostra risposta alle micidiali politiche di dissuasione dell'immigrazione sostenute dall'Ue, dall'Italia e da Malta", si legge nella nota della Ong.
In entrambi i casi, si punta il dito contro l'Italia e l'Europa. Ma mentre da questa parte del Mediterraneo esiste una corrente politica e ideologica che sostiene questa narrazione, anche e soprattutto per tentare di picconare il governo Meloni accusandolo delle peggiori nefandezze, dall'altra parte si ragiona su un altro schema. "Gli europei ci hanno detto di prendere la strada del mare?", chiede un utente subsahariano, residente in Costa d'Avorio, nei commenti. E ancora: "Non capisco quest'idea.
È come iniziare una rissa per aspettare che qualcuno venga a sedarla". Qualcun altro fa notare: "È per voi che gli europei devono avere compassione? Le loro azioni sono normali perché non sono la causa della loro morte, dovete accettarle".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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