"Inaccettabile". Rabbia di Gioventù Nazionale per il patrocinio del Comune di Schio allo storico controverso

L'affondo di Melissa Santin: "È offensivo per le famiglie delle vittime. De Grandis è inadeguato a trattare l'eccidio di Schio"

"Inaccettabile". Rabbia di Gioventù Nazionale per il patrocinio del Comune di Schio allo storico controverso
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“Troppi pochi i fascisti ammazzati”. Pensieri e parole di Ugo De Grandis in relazione all’eccidio di Schio firmato quasi ottant’anni fa dai partigiani comunisti: un massacro con 54 morti, etichettati sommariamente come fascisti. Ebbene, come vi abbiamo raccontato, l’amministrazione del Comune vicentino guidata dal sindaco Cristina Marigo ha concesso nuovamente il patrocinio allo storico controverso per una iniziativa in programma il prossimo 11 maggio dedicata alla figura del partigiano Bruno Brandellero. Una decisione “inaccettabile” secondo Gioventù Nazionale.

“Abbiamo appreso dai giornali che il Comune di Schio patrocinerà un evento sul tragico episodio dell’Eccidio di Schio con la partecipazione di uno storico controverso” recita la nota diffusa da Gn. “Ciò è offensivo per le famiglie delle vittime”, ha evidenziato Melissa Santin: “Vista l’importanza del fatto storico si è costituito il ‘Patto di Concordia Civica’ nel 2005, sottoscritto dal Comune, dai famigliari delle vittime e dall’ANPI, ma è evidente che qualcuno, come accade spesso, è convinto di potersi porre al di sopra delle regole in nome di chissà quale patentino di legittimità assoluta”.

Ricordando le esternazioni di De Grandis – che ha anche postato una foto di Iginio Piva, uno degli ideatori del Massacro di Schio, commentando “io saprei cosa fare alle destre” – l'esponente di Gioventù Nazionale ha aggiunto: “Crediamo che tutte le persone intellettualmente oneste possano ammettere che tale figura divisiva è inadeguata a trattare questo tema, a comprova di ciò, se ne sono giustamente lamentate anche le famiglie delle vittime”.

“In un momento in cui l’aumento della tensione, anche nella nostra città, è palpabile, non è accettabile che un massacro come quello di Schio venga trattato in maniera faziosa da coloro che, negli anni Settanta, si sarebbero nascosti dietro lo slogan ‘uccidere un fascista non è reato’ e che oggi continuano a comportarsi come se fossimo nel pieno della guerra civile” ha concluso la Santin: “Essa, ricordiamo, ha causato tantissime vittime anche giovanissime mentre qualcuno, in pessima fede, probabilmente si augura accada di nuovo”.

Anche Silvio Giovine, Presidente Provinciale Fratelli d’Italia Vicenza, ha biasimato nettamente la decisione dell'amministrazione di Schio, bollata come "un punto di non ritorno". "Il cosiddetto 'civismo' della maggioranza che governa Schio si rivela, ancora una volta, per quello che è: un paravento dietro cui si cela una sinistra ideologica, pronta addirittura a esacerbare il clima a ridosso di una ricorrenza come quella che ci apprestiamo a celebrare, riappropriandosi di un linguaggio superato dalla Storia e dalla coscienza collettiva del nostro Paese" l'affondo di Giovine: "Che chi è chiamato a governare una città così importante insista con una rappresentazione talmente faziosa della guerra civile che ha condizionato l’Italia tra il 1943 e il 1945 è un fatto grave, da stigmatizzare. Il patrocinio concesso a eventi in cui relaziona De Grandis non può essere giustificato né sminuito. Parole come 'troppo pochi i fascisti giustiziati' e allusioni a 'fare la stessa fine' rivolte agli avversari politici non solo violano la dignità del dibattito pubblico, ma gettano un’ombra sulle celebrazioni stesse".

Giovine ha aggiunto che il 25 aprile dovrebbe essere un giorno di memoria, consapevolezza storica, riflessioni condivise tese al raggiungimento della piena ed effettiva Pacificazione Nazionale e non "un teatro per vecchie risse ideologiche". La scelta dell'amministrazione di Schio, secondo l'esponente di FdI, "evidenzia come le parole del ministro Nello Musumeci, che ha invitato a un clima di sobrietà in coincidenza con il lutto nazionale per la scomparsa del Santo Padre, non siano state assolutamente fuori luogo come una certa sinistra ha voluto far credere in questi giorni. E non occorre evidentemente richiamare solo i fatti dell’anno scorso a Milano durante il corteo della Liberazione, dove sono andati in scena scontri con la polizia, fischi all’Inno nazionale, foto del premier italiano bruciate e aggressioni di vario genere". Giovine ha aggiunto: "La postura e i provvedimenti di questo primo anno di amministrazione Marigo confermano la bontà della scelta di Fratelli d’Italia che alle amministrative ha deciso di presentarsi in autonomia per rappresentare tutti gli elettori del centrodestra.

Ci auguriamo che anche i nostri alleati prendano finalmente atto di questa realtà e accolgano la nostra richiesta di costruire già da ora una piattaforma programmatica che ci consenta di arrivare pronti alle prossime elezioni con una proposta condivisa per garantire, in una realtà strategica per il tessuto sociale e produttivo di tutta la regione, il buon governo del centrodestra. Ringrazio per il lavoro e l’impegno costante che Alex Cioni e Gianmario Munari stanno garantendo fuori e dentro il consiglio comunale".

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