La situazione del rapper Emis Killa è tanto chiara quanto paradossale. Il cantante - al secolo Emiliano Rudolf Giambelli - è indagato dalla procura di Milano per associazione a delinquere all’interno dell’inchiesta “Doppia Curva” della Direzione Distrettuale Antimafia sugli ultrà di Inter e Milan. Ma non solo: il rapper è stato colpito anche dal Daspo e non può quindi più assistere alle partite di calcio. Nonostante questo, e qui entriamo nel paradosso, tra due settimane il rapper Emis Killa sarà presente a Sanremo e salirà sul palco dell’Ariston con la sua “Demoni”. Un controsenso logico che, seppur conforme alle norme giuridiche, farà quantomeno discutere.
L'arsenale in casa
Il suo nome, infatti, è stato iscritto nel registro degli indagati per associazione a delinquere nell’inchiesta "Doppia curva" della Direzione distrettuale antimafia sugli affari criminali del mondo ultrà interista e milanista. Un’inchiesta che ha sconvolto il mondo del calcio e che, tra l’altro, ha portato a 19 misure cautelari e all’azzeramento delle due curve di Milano. Il motivo è presto detto. Durante la perquisizione della sua casa di Vimercate, nel Milanese, i poliziotti della Mobile avevano scoperto un arsenale composto da sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente, un taser e quasi 40 mila euro in contanti.
Il rapporto con Lucci
Ad aggravare la sua posizione è invece il rapporto stretto con con il capo ultrà rossonero Luca Lucci, adesso in carcere anche per narcotraffico e tentato omicidio. Un rapporto così consolidato tanto che il rapper sarebbe andato a casa sua per la cena di Natale nel 2022. Legami che hanno portato Emis Killa a partecipare ad un pestaggio al Meazza nei confronti di uno steward l’11 aprile in occasione della partita Milan-Roma. Secondo l’accusa Giambelli, identificato assieme ad altre 14 persone tra cui il fratello di Lucci, sarebbe coinvolto nel pestaggio di uno steward di San Siro. Le telecamere di sorveglianza lo riprendono mentre osserva l’aggressione, prima di entrare in curva.
La gestione della barberia Italian Ink
Ma i legami tra il rapper e la curva milanese, tra cui molti degli arrestati nell’inchiesta, non si limitano al capo ultrà rossonero Luca Lucci. Emis Killa, giova ricordare, gestisce, insieme all’ultrà Fabiano Capuzzo (arrestato anche lui a fine settembre) la barberia “Italian Ink” di Monza.
Catena che, attraverso una sorta di franchising, è considerata la cassaforte di Lucci. Nonostante tutto questo, figura tra i concorrenti della 75esima edizione del festival di Sanremo, che prenderà il via il prossimo 11 febbraio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.