I punti chiave
Potrebbe avere nome, cognome e un volto il noto Fleximan, diventato l'incubo delle forze dell'ordine e, allo stesso tempo, il paladino di tanti automobilisti seccati dalle numerose sanzioni per eccesso di velocità registrate dagli autovelox. Per la procura di Rovigo, a segare i pali di sostegno dei dispositivi a fotocellula potrebbe essere stato Enrico Mantoan, 42 anni, operaio manutentore di un'azienda del gas. Il sospettato, ex vigile del fuoco, è stato anche il segretario provinciale di Forza Nuova. Mantoan fino a poco tempo fa abitava a Este, in provincia di Padova, ma poi aveva cancellato la residenza, trasferendosi in un b&b di Ariano Polesine, in provincia di Rovigo. Gli investigatori sono risaliti a lui esaminando diversi filmati di videosorveglianza e incrociandoli con le celle telefoniche attivate dal telefonino dell'uomo.
L'indagine
A tradire il presunto Fleximan sarebbero state le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza sulla strada statale Romea, a Rosolina, all'inizio del mese di gennaio. Dal video si vede una persona, che sembra essere l'indagato, recidere la struttura di sostegno di un'autovelox. Dalle indagini successive dei carabinieri di Adria sarebbe emerso che lo stesso uomo ha tranciato altri cinque dispositivi di controllo della velocità lungo le strade del Polesine. Come riporta il Corriere del Veneto, la sua automobile sarebbe stata ripresa dalle telecamere poste a sorveglianza di tutti e cinque gli autovelox danneggiati. Per gli inquirenti non si tratterebbe di una semplice coincidenza e per questo motivo hanno deciso di indagare su Mantoan per danneggiamento aggravato a beni esposti per necessità o consuetudine alla pubblica fede e per interruzione di pubblico servizio.
Il primo sabotaggio
L'ex vigile del fuoco potrebbe essere stato anche l'esecutore materiale del primo sabotaggio, quello effettuato ai danni dell'autovelox di Bosaro a maggio dello scorso anno. Per gli investigatori Mantoan sarebbe anche colpevole degli altri "tagli", ovvero a Taglio di Po e a Corbola, sempre in provincia di Rovigo, la scorsa vigilia di Natale, ma non si esclude che l'uomo possa aver carusato altri danni in zona. I carabinieri, nei giorni scorsi, hanno perquisito l'abitazione dell'operaio e sequestrato il suo telefonino. I militari non credono che Mantoan abbia agito da solo e sospettano che dietro la manomissione degli autovelox ci sia una banda organizzata che sarebbe mossa da un'idea comune: boicottare i sistemi di rilevazione della velocità su strada.
La matrice politica
Non si esclude neppure che queste persone agiscano in base a motivazioni politiche. Mantoan sembra abbia militato in Forza Nuova, il movimento di estrema destra.
"A oggi il mio assistito è semplicemente indagato — ha dichiarato al Corriere l’avvocato Giorgia Furlanetto —. Attendiamo pertanto lo sviluppo delle indagini in corso. Valuteremo successivamente ogni opportuna iniziativa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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