
La nuova relazione annuale dell'intelligence italiana incentrata sul terrorismo ha confermato che il nostro Paese "continua a costituire oggetto di attenzione da parte della propaganda jihadista, in virtù della sua centralità nel mondo cristiano, l'impegno nella Coalizione Globale anti-Daesh e la presenza, sul territorio nazionale, di luoghi simbolo della cultura e della storia occidentale". Le rivelazioni giungono in un momento di grande attenzione a livello europeo in questo contesto, soprattutto alla luce del conflitto Mediorientale che sta modificando gli equilibri da sempre precari tra le forze islamiche. Nel 2024 dal nostro Paese sono state espulse e rimpatriate 84 persone considerate a vario titolo pericolose per la sicurezza nazionale.
Il rapporto evidenzia come il conflitto tra Israele e Hamas, esploso con impeto il 7 ottobre 2023 a seguito dell'operazione terroristica dell'organizzazione islamica contro lo Stato ebraico, ha rivitalizzato la campagna mediatica sia di Daesh che di al Qaida contro l'Occidente. Ne sono una dimostrazione i numerosi attentati che si sono susseguiti in Europa nelle ultime settimane che hanno lasciato dietro di sé una lunga scia di sangue. Il Paese che ha subito più attacchi è stato per ora la Germania, ma dall'inizio dell'anno se ne sono registrati anche in Francia e in Austria, confermati ufficialmente come di matrice islamica. Tuttavia, anche l'Italia è nel mirino come possibile obiettivo in ragione della sua posizione filo-israeliana. E in questa cornice, si legge nel rapporto di intelligence, si inserisce l'attentato incendiario compiuto nella notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio 2024 contro il Consolato statunitense di Firenze.
Un atto che conferma la presenza di rischi concreti per l'Italia, insieme al materiale terroristico che viene diffuso sui canali della propaganda islamica, dove si invita a colpire i luoghi di culto nel Paese. Tanto più che nel 2025 è in corso il Giubileo e il Paese è pacificamente "invaso" da pellegrini di tutto il mondo. Manifesti simili sono stati realizzati anche per la Germania, invitando i lupi solitari a colpire con le auto le parate del Carnevale che si concludono oggi. Sebbene il web si confermi come principale strumento di propaganda in questo tempo digitalizzato, non è da sottovalutare il potere dei metodi tradizionali.
Lo conferma la presenza o il transito, riscontrati sul territorio nazionale come in altri Paesi europei, di cittadini centro-asiatici e nord-caucasici a vario titolo legati a Iskp. Tanti entrano in area Shengen dopo passaggi in Turchia e nei Balcani occidentali, dove sono vive e attive numeorse sacche integraliste di radicalizzazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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