Berlusconi mi disse: "Ti voglio tanto bene...". Il ricordo commosso di Apicella

Il cantautore e interprete dei grandi classici della musica napoletana ricorda il Calvaliere nel giorno dei funerali: "Tra noi ci fu subito grande empatia. Non dimenticherò mai le nostre chiacchierate"

In foto il presidente Silvio Berlusconi con il cantautore Mariano Apicella
In foto il presidente Silvio Berlusconi con il cantautore Mariano Apicella
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"Ho perso un amico leale e sincero, è una perdita gravissima. Oggi spero di poter riuscire a dare un ultimo saluto al Cavaliere". Ha la voce rotta dal pianto Mariano Apicella, celebre cantautore e interprete della canzone napoletana, mentre racconta del presidenteSilvio Berlusconi. "Ci piaceva cantare insieme, lui era un interprete eccellente. Con lui ho tantissimi bei ricordi, mi mancherà", racconta in un'intervista a ilGiornale.it

Signor Mariano Apicella, come sta?

"Vorrei poter dire bene, ma non è così".

Come ha reagito alla notizia della scomparsa del Presidente Silvio Berlusconi?

"Vuole che sia sincero? Non ho proprio reagito, sono rimasto impietrito. Ancora adesso non mi capacito che il Presidente non ci sia più, che non potrò più sentire la sua voce. È stata una grave, gravissima perdita".

Qual è stata la prima cosa che ha pensato?

"Che ho perso un amico leale e sincero. Silvio Berlusconi era un amico vero, di quelli con la ‘A’ maiuscola. C’è sempre stato, ogni volta che avevo bisogno lui si rendeva disponibile. Una persona di cuore, sempre pronta a tendere la mano".

Da quanto tempo conosceva il Cavaliere?

"Da quasi 24 anni. Era il 2001 quando ci siamo conosciuti".

Ricorda il primo incontro?

"Certo, benissimo. Lui alloggiava all’Hotel Vesuvio ed io mi esibivo lì, tutte le sere. Lo vidi uscire dall’ascensore: era in tenuta casual, indossava una camicia con un paio di pantaloni sportivi. E poi ricordo perfettamente che aveva un golfino turchese appoggiato sulle spalle".

Fu subito intesa?

"Sì, nacque subito una bella empatia. Mi chiese se avessi avuto piacere a intrattenere i suoi ospiti in occasione di cene e feste. Chiaramente accettai senza pensarci due volte".

Un’amicizia sincera e leale, ma anche un sodalizio professionale. Nel 2002, lei e il Presidente avete inciso un album: "Meglio ‘na canzone".

"Sì. Lui adorava i grandi classici della canzone napoletana. Gli piaceva soprattutto ‘Era di maggio’, la canzone di Roberto Murolo. L’abbiamo cantata spesso insieme".

Era bravo a cantare?

"Silvio Berlusconi era bravissimo in tutto ciò che faceva. Quando cantava, specie le canzoni francesi, aveva una mimica straordinaria. Era un ottimo interprete".

Ha qualche aneddoto in particolare?

"Più che aneddoti, ho tanti bellissimi ricordi. Non dimenticherò mai le lunghe serate trascorse a chiacchierare".

Di cosa parlavate?

"Mi raccontava del suo passato, delle sue esperienze. Anche le barzellette non mancavano quasi mai. Era un uomo molto ironico, simpatico e divertente".

Il ricordo più bello?

"Risale al Natale scorso. Ci siamo sentiti per gli auguri e lui mi ha detto: 'Mariano, ti voglio tanto tanto bene'. Ho ancora l’eco della sua voce nella testa, una voce dolcissima e sinceramente emozionata".

Se potesse parlargli un’ultima volta, cosa gli direbbe?

"Semplicemente grazie. Mi mancherà".

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