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Meloni ricorda il terremoto del 2016: "L'Italia non dimentica, avanti con la ricostruzione"

Otto anni dopo la prima scossa che diede inizio al terribile evento sismico dell'Appennino centrale. Il premier: "Sempre al fianco delle famiglie delle vittime"

Meloni ricorda il terremoto del 2016: "L'Italia non dimentica, avanti con la ricostruzione"
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A otto anni dal tragico terremoto che ha squarciato il centro Italia, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto ricordare una delle recenti tragedie del nostro Paese, per la quale ancora si contano e si riparano i danni. "Non dimenticheremo mai la notte del 24 agosto 2016. Le immagini della catastrofe, i borghi distrutti, il dolore e l'angoscia dei nostri connazionali, l'eroismo dei soccorritori sono tasselli di una memoria collettiva che il tempo non intaccherà", ha dichiarato il premier. Un'evento sismico prolungato, potente e devastante ha colpito l'Appennino centrale prima dell'alba il 24 agosto 2016, con una scossa di momento magnitudo 6. E poi ancora il 26 e il 30 ottobre e il 18 gennaio 2017. In tutto, furono 299 le vittime.

"In questo anniversario ricordiamo chi non c'è più e ci stringiamo ai famigliari e ai cari delle vittime: non siete mai stati soli, e l'Italia è e sarà sempre al vostro fianco", ha aggiunto il presidente del Consiglio. "Molto è stato fatto, ma altrettanto c'è da fare per restituire all'Appennino centrale il futuro che merita e per rispondere al desiderio di chi è nato e cresciuto in quei luoghi di tornare a viverli", ha concluso il premier. Quel sisma ha cancellato l'antica città di Amatrice, in provincia di Rieti nel Lazio, oltre ad Accumoli, nella stessa provincia, e Arquata del Tronto, ad Ascoli Piceno, nelle Marche. Altri gravissimi danni si sono registrati, anche a causa delle scosse successive, a Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Norcia, dove la basilica San Benedetto è stata abbattuta dal sisma del 30 ottobre. Solo la facciata restò in piedi. Il sisma del 18 gennaio, invece, potrebbe aver indirettamente provocato la valanga che si è staccata dal Gran Sasso e che ha travolto l'hotel Rigopiano a Farindoli.

Anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ricordando che l'evento nel suo complesso causò oltre 40mila sfollati, ha sottolineato che "la macchina della ricostruzione, non senza difficoltà e ritardi, finalmente ha impresso un colpo sull'acceleratore: la Regione Lazio sta lavorando con l'amministrazione comunale e con il Commissario Castelli per dare e fare il massimo possibile". L'obiettivo, ci ha tenuto a ricordare, è che "queste zone così ferite devono tornare a vivere".

Il presidente ha poi aggiunto, concludendo, che "il tempo trascorso non ha fiaccato la forza e la voglia di lottare degli straordinari abitanti di un'area del Lazio pesantemente colpita, ma che non ha mai smesso di credere nel futuro. Saremo al loro fianco, passo dopo passo".

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