Dicembre tempo di occupazioni nelle scuole italiane. Molti licei in questi giorni sono inagibili a chiunque voglia fare lezione, spesso anche al personale scolastico, in quanto piccoli gruppetti politicizzati hanno preso in ostaggio l'edificio. E se un tempo le motivazioni potevano anche essere condivisibili per una protesta studentesca, perché si manifestava per la scarsa manutenzione degli edifici, per chiedere maggiore attenzione nella didattica, oggi si protesta per la Palestina. I collettivi sono sempre più spesso gruppi satelliti di organizzazioni politiche come Cambiare rotta e Osa, che dipendono dalla Rete dei Comunisti, che vogliono reclutare nuove leve per le proprie operazioni di propaganda e trovano terreno fertile nelle scuole. L'idea di saltare le lezioni per quasi un mese e non subire conseguenze, soprattutto nei giovanissimi delle prime classi, è troppo allettante per rinunciarvi. E così, tra un corteo per la Palestina e l'altro, nelle scuole occupate si organizzano rave e corsi sulla violenza. Ma poi chi paga per i danni?
"Queste alcune foto che documentano una parte dei danni subiti dal liceo Gullace di Roma per un doppio incendio doloso appiccato nel corso della sua occupazione. La stima dei danni è di circa 2 milioni di euro", è la denuncia del ministro Giuseppe Valditara, che mostra un angolo di scuola completamente carbonizzato. Una zona, per altro, dove erano archiviati registri e documenti dell'istituto degli anni precedenti. La scuola verrà ovviamente ripristinata e chi finanzierà i lavori? L'ideale sarebbe che fossero i genitori degli studenti a versare il dovuto per ripagare la scuola ma, in assenza di responsabili, saranno i contribuenti, tutti, a ripagare con le proprie tasse i danni causati da un manipolo di teppistelli. "E queste alcune foto che documentano parte dei danni subiti dal liceo Virgilio di Roma durante la sua recente occupazione. L'ammontare dei danni si sta ancora stimando", scrive il ministro in un altro messaggio, mostrando le devastazioni causate dagli occupanti. Anche qui, stesso identico discorso, che si potrebbe ripetere per ogni singola scuola che viene occupata e danneggiata. A fine anno scolastico sono decine di milioni i danni negli istituti, che si sommano alle spese per la manutenzione ordinaria.
"Ridurre in queste condizioni una scuola non è lotta politica, è teppismo, a danno degli studenti e dei cittadini. Chi rompe deve pagare", ha concluso il ministro, auspicando che si possano trovare soluzioni agibili per inchiodare alle proprie responsabilità i vandali. Gli stessi che lanciano le uova contro la polizia, che lanciano i sassi, che imbrattano la città e creano le condizioni per gli scontri con gli agenti si trovano nelle scuole di tutta Italia, senza distinzioni, a dare il peggio di sé durante le occupazioni.
Va peraltro ricordato che l'occupazione è un'azione illegittima e che i presidi avrebbero l'autorità per chiamare le forze dell'ordine e procedere allo sgombero.
Ma quando è stato fatto in passato ci sono state le sollevazioni delle solite compagini politiche, che hanno accusato gli agenti di usare i manganelli contro "i bravi ragazzi". Gli stessi che incendiano le scuole e che per non essere sgomberati lanciano di tutto contro la polizia dietro le barricate, che nel frattempo imparano a fare durante i corsi che vengono organizzati durante le occupazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.