Dopo l’inno contro Giorgia Meloni, quello pro Hamas. Ce ne sono di video che dovrebbero far imbarazzare Maurizio Landini, la sua Cgil e quella piazza di “chi paga le tasse”. Magari sarà pur vero, ma non basta versare le imposte sul reddito per non cadere (o scadere) nel peggio che un corteo possa produrre.
Ricordate la grande manifestazione di sabato a Roma? Ricordate il commosso discorso del segretario Landini di fronte alla “più grande manifestazione degli ultimi dieci anni”? Ecco. Mentre l’uomo forte del sindacato parlava di provvedimenti del governo “che manomettono la Costituzione” (dove?), di “un tema dell’immigrazione” che “va affrontato seriamente” (sai che novità) e di una piazza che rappresenterebbe “la maggioranza del Paese” (s’è visto alle elezioni), in metro e lungo la strada i suoi militanti la combinavano grossa. Del video contro il premier (“Meloni putt***”) si è detto a sufficienza e Landini ha pure preso le distanze. Ma ora il segretario dovrebbe visionare anche la clip mandata in onda ieri sera da Quarta Repubblica.
Gli inviati di Nicola Porro sono andati tra la folla di sindacalizzati chiedendo loro cosa ne pensassero dell’attacco di Hamas a Israele. Piccola precisazione: il corteo si è svolto sabato 7 ottobre, a poche ore dall’inizio dell’operazione “Alluvione al-Asqa" da parte dei miliziani della Striscia di Gaza. In quel momento non si era ancora al corrente dei mille morti provocati, ma già si parlava di centinaia di vittime e di migliaia di razzi spediti su Israele. I video orribili degli ostaggi, dei giovani del rave party e del massacro jihadista stavano già circolando sui social network. Bene. Cosa ne pensavano i manifestanti al corteo della Cgil?
“Hamas rappresenta i palestinesi? Noi siamo per Hamas”. A dirlo è un signore in maglietta rossa, falce e martello stampata sul petto e accento toscano. “Israele è uno stato imperialista che sta occupando la Palestina da decine di anni. Quando Israele va e bombarda la Striscia di Gaza, cosa è? Non è terrorismo?”. Non è l’unico, sia chiaro. In fondo la compagnia pro-Hamas è folta: ci sono i collettivi studenteschi, c’è Patrick Zaki che accusa Netanyahu di essere un “serial killer” e tanti altri. “Non è un attacco ad Israele - dice una distinta signora in maglietta bianca - È come con l’Ucraina, non è che la Russia ha invaso: ci sono dei regressi che vanno avanti”. E ancora: “Stanno ghettizzando e affamando un popolo. La reazione è sproporzionata e non si giustifica, ma non possiamo stare dalla parte di Israele”. Chiude il ragionamento un altro signore con barba bianca e maglietta della Cgil: “Bisogna capire anche Hamas che non può solamente subire”.
Ora la
domanda è: Landini ha qualcosa da dire? "Il servizio che avete mandato in onda dovrebbe preoccupare la Cgil - dice Salvini - Dicono che sono resistenti? Sono assassini. Non è normale dire cose del genere”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.