"Odio che minaccia le nostre democrazie"

I Giovani ebrei italiani reagiscono al pogrom che si è scatenato ad Amsterdam contro i tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv

"Odio che minaccia le nostre democrazie"
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Scene inimmaginabili. E rischi concreti per gli ebrei, nel cuore dell’Europa. Così l’Unione dei Giovani ebrei italiani reagisce al vero e proprio «pogrom» che si è scatenato ad Amsterdam contro i tifosi israeliani del Maccabi, la squadra di Tel Aviv.

«Nel 2024 - si legge nella nota - assistiamo a scene che mai avremmo pensato di rivedere. I valori democratici su cui l'Europa si fonda sono stati traditi da gruppi violenti, che hanno trasformato un momento di aggregazione e di festa in un'aggressione brutale contro i tifosi del Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam. I video e le testimonianze ci lasciano allibiti: nel cuore di Amsterdam è avvenuta una caccia all’ebreo.

Questi atti di odio mettono in pericolo non solo la comunità ebraica, ma anche i valori fondamentali delle nostre democrazie». Poi l’Ugei tocca un punto fondamentale: la reazione delle istituzioni e della politica europea di fronte ad atti antisemiti violenti come quelli visti purtropo ad Amsterdam: «È fondamentale, ora più che mai, che la condanna di queste violenze sia unanime, superando qualsiasi barriera politica e ideologica. Esprimiamo solidarietà alle vittime e chiediamo una risposta immediata e forte dalle istituzioni per garantire sicurezza e giustizia».

E un commento arriva, subito, anche da Daniele Nahum, già presidente dell’Ugei, oggi consigliere comunale di Azione a Milano, uscito polemicamente dal Pd alcuni mesi fa per quella che ha denunciato come una inaccettabile ostilità anti-israele di pezzi del suo ex partito, per lo più tollerati dalla dirigenza: «Quello che è successo ad Amsterdam - dice - è la plastica dimostrazione che l’antisionismo è l’antisemitismo moderno. I tifosi israeliani sono stati attaccati e accoltellati dal grido “morte agli ebrei”, alcuni di essi sono stati gettati dentro il fiume Amstel. Un vero e proprio pogrom nel cuore dell’Europa».

«Siamo sicuri - chiede Nahum - che un fatto del genere non succederebbe anche in Italia da parte dei manifestanti delle piazze pro Palestina che ogni sabato gridono lo slogan” dal fiume al mare Palestina libera”?. La domanda è retorica e la risposta la conosciamo tutti».

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