Milano «Impaurita» e «molto provata»: la ragazza che ha denunciato Leonardo La Russa per violenza sessuale, nella descrizione dell’avvocato Stefano Benvenuto si ritrova suo malgrado al centro dell’attenzione mediatica. Il clima preoccupa la Camera penale di Milano che avverte: «Il processo mediatico è iniziato senza risparmiare nessuno. Da tre giorni non si parla di altro. Ci chiediamo a chi giovi tutto questo».
Ieri, 10 luglio, lei non è arrivata in Procura, dove i cronisti la aspettano, colloquio rinviato a oggi. Le sue chat del giorno dopo con l’amica che l’aveva accompagnata nel locale esclusivo del centro descrivono quanto era emerso dalla prima denuncia. Non ricorda nulla di ciò che è successo in casa del presidente del Senato Ignazio La Russa, cioè nel letto del figlio più piccolo. Ma il ragazzo le avrebbe detto che hanno avuto rapporti intimi «sotto l’effetto di sostanze stupefacenti». E che ha partecipato un terzo giovane, un amico dj di Leonardo ora identificato ma non indagato.
Per lei è il buio totale. Da qui la deduzione che le due amiche fanno nei messaggi riportati dal Corsera: qualcuno deve aver sciolto una sostanza simile alla droga dello stupro, che cancella i ricordi, nei cocktail bevuti dalla 22enne nel locale (dopo che lei aveva assunto cocaina). «Amo’, penso che lui ti abbia drogata», dice l’amica alla presunta vittima. Stava «benissimo», le spiega, «fino a quando lui ti ha offerto il drink, tu eri stata normale». Non è stata la cocaina «che ti ha fatto diventare strana», perché «è dopo il drink che sei diventata strana strana. Lo continuavi a baciare». Intanto il caso è diventato mediatico e politico. E l’Ordine degli avvocati di Milano ha fatto un invito agli iscritti perché nei rapporti con i giornalisti usino «equilibrio e misura», ricordando i «doveri di discrezione e riservatezza». Non si fa riferimento diretto alla vicenda, ma «alle recenti notizie di cronaca e alle connesse dichiarazioni riportate dalla stampa negli ultimi giorni».
Così l’avvocato Adriano Bazzoni, difensore di Leonardo: «Il desiderio mio e del mio assistito, che conferma la sua estraneità a ogni ipotesi delittuosa, è che la sua vicenda cessi di costituire un processo mediatico, nel pieno e convinto rispetto dell’attività degli inquirenti.
Mentre la leader del Pd Elly Schlein chiede: «Cosa pensa Giorgia Meloni di quanto ha detto La Russa? Non ha nulla da dire la prima premier donna? Dimostra di essere una donna di parte anziché una donna dalla parte della donne».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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