Gazebo, applausi e la rituale bottiglia che si infrange sullo scafo: questa mattina nel porto di Ancona è stata battezzata la nuova nave delle Ong, la Sea-Eye 5, pronta a partire per il Mediterraneo centrale. Non basta la continua pressione delle Ong sulle autorità italiane per vedersi assegnare un porto nel nostro Paese, come se l'Italia fosse l'unico Stato del Mediterraneo, per lo sbarco dei migranti. Ora i nostri porti vengono anche utilizzati per battezzare le imbarcazioni tedesche.
Che si tratti dell'ennesima sfida, o provocazione, delle organizzazioni non governative al nostro Paese appare chiaro ma, con il battesimo ad Ancona, Sea-Eye 5 dimostra che benché questa sia una nave di piccole dimensioni, dopo tutto può anche effettuare traversate lunghe. D'altronde, dal rimessaggio in Croazia è arrivata fino ad Ancona, poi dalla città marchigiana partirà per raggiungere il Mediterraneo centrale. Non è escluso faccia una sosta in Sicilia per fare rifornimento, anche se probabilmente preferirebbe fare il pieno in Tunisia come i colleghi della Louise Michel, visti i costi inferiori. In ogni caso, la nuova nave di Sea-Eye è un rimorchiatore tedesco che nasce per le operazioni Sar nel Mare del Nord. Il che suggerisce che si tratta di un'imbarcazione comunque robusta, con una buona autonomia ma, soprattutto, capacità di reggere il mare, anche nel caso dovesse esserci onda formata.
Sea-Eye 5 è stata acquistata dall'organizzazione tedesca United4Rescue, che opera sotto l'ombrello della Chiesa evangelica tedesca. Tuttavia, per pagare il prestito necessario, le Ong hanno chiesto aiuto ai donatori e hanno trovato 202 investitori che, tramite il sito Gls, hanno versato in totale 424mila euro. Ognuno di loro ha contribuito con una somma che varia da 250 a 25mila euro, il che lascia supporre che ci siano anche enti, associazioni e industrie dietro il finanziamento.
Quel che salta all'occhio di questa ennesima raccolta fondi effettuata dall'organizzazione, che è alla continua ricerca di soldi, è che il sito Gls ha come obiettivo quello di costruire "una comunità per portare avanti la svolta ecologica e sociale in Germania".
Il punto è che Sea-Eye in Germania ha solo la sede legale e gli uffici, perché tutte le sue attività si svolgono lontane dal Paese, nel Mediterraneo centrale e in Italia. La svolta sociale ed ecologica in Germania grazie a questi finanziamenti, quindi, non si concretizza. Le uniche ripercussioni derivanti dai 424mila euro raccolti saranno in Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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