La pericolosità e l'assenza di remore sono tra i principali tratti che avrebbero caratterizzato l'operato del ragazzo pakistano arrestato con l'accusa di essere tra gli scafisti dell'imbarcazione naufragata domenica a Crotone. Il gip del Tribunale dei minori di Catanzaro ha convalidato il fermo del 17enne, che avrebbe fatto parte dell'organizzazione del viaggio "concentrando i migranti presso una safe house in Istanbul".
Chi è lo scafista paksitano
La gip dei minori di Catanzaro, nell'ordinanza di custodia cautelare visionata dall'Adnkronos, ha scritto che il giovane sarebbe "aduso alla gestione dei percorsi migratori". Il che sarebbe desumibile "dal ruolo assunto sin da prima dell'arrivo sulla costa turca". Nello specifico viene posta l'attenzione sulle "allarmanti modalità di commissione del delitto". Ma il ragionamento non si limita esclusivamente alla tragedia che ha coinvolto i migranti.
Infatti allo stesso tempo si parla della "inquietante disinvoltura" con la quale il 17enne avrebbe affrontato il viaggio nel corso della traversata, "la dimestichezza manifestata nella gestione del viaggio quale dato segnaletico della consuetudine con il mondo del crimine connesso ai percorsi migratori". Tutto questo farebbe parte di una serie di "elementi sintomatici" che hanno connotato "una personalità altamente pericolosa e priva di remore".
Dunque - mettendo una dietro l'altra tutte le considerazioni del caso - nel loro insieme hanno finito per individuare "un elevatissimo rischio, più che mai impellente e attuale, di recidivanza delittuosa in termini di preoccupante progressione criminosa". In sostanza ci sarebbe il pericolo di recidivanza a carico del minorenne, che avrebbe avuto un ruolo non indifferente prima come organizzatore del viaggio e poi durante la navigazione.
Il viaggio per l'Italia
L'Ansa scrive che per il ragazzo è stata disposta la detenzione in un istituto di pena minorile. Il 17enne avrebbe anche fatto parte del successivo trasferimento dei migranti sulla costa turca, a bordo di camion, e del "loro imbarco dapprima sul natante Luxury 2 a seguito di trasbordo per un guasto del primo, su altra imbarcazione del tipo caicco, in legno". Non solo: si sarebbe occupato pure della gestione dell'ordine "sul natante tramite controllo dei movimenti dei migranti, tutti stipati in stiva".
Tra le altre cose avrebbe poi regolato i turni "di coloro che erano temporaneamente autorizzati a salire in coperta così coadiuvando fattivamente i coindagati nella
navigazione". Nella giornata di ieri è stata disposta la misura cautelare in carcere per gli altri due che sono indagati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, naufragio colposo e lesioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.