Più vicina la semilibertà per Stasi: gli atti al tribunale di Milano

La Procura generale valuterà la richiesta: non influiranno le numerose interviste rilasciate da Stasi nei giorni scorsi

Più vicina la semilibertà per Stasi: gli atti al tribunale di Milano
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E adesso per Alberto Stasi la libertà si fa sempre più vicina. Dopodomani la Procura generale di Milano depositerà il suo parere sulla richiesta di semilibertà avanzata dall'ex fidanzato di Chiara Poggi, che sta scontando una condanna a sedici anni di carcere per l'omicidio della ragazza, avvenuto nell'agosto 2007 a Garlasco. Negli ambienti giudiziari milanesi si fa presente che nella decisione della Procura non avranno alcun peso le numerose interviste rilasciate da Stasi nei giorni scorsi, dopo la riapertura dell'indagine che potrebbe scagionarlo: quella a carico di Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara, che già nel 2017 era stato indagato per omicidio e prosciolto. E che ora è di nuovo indagato , sulla base del ritrovamento del suo Dna sulle unghie della giovane assassinata.

La decisione sulla richiesta di Stasi verrà presa dal tribunale di sorveglianza ma il parere della Procura generale, diretta da Francesca Nanni, è destinato a pesare. Sarà un parere quasi sicuramente positivo, perchè tutti i requisiti che la legge prevede per la concessione della semilibertà compaiono nel fascicolo processuale dell'ex bocconiano: ha scontato più di metà della pena, ha tenuto in carcere un comportamento ineccepibile e ha partecipato ai percorsi di reinserimento. Certo, non ha mai ammesso di essere l'assassino, e anche nelle recenti interviste continua a rivendicare con forza la propria innocenza. Ma tra i presupposti della semilibertà non c'è la confessione.

Già oggi Stasi è ammesso al lavoro esterno, che gli consente di lasciare ogni mattina il carcere di Bollate per recarsi nello studio che lo ha assunto, ma compiendo solo il tragitto dall'istituto al luogo di lavoro e rientrando subito dopo. Con la semilibertà potrà godere anche di tempo libero e potrà trascorrere i fine settimana a casa. Calcolando gli sconti di pena per buona condotta, potrà poi nel giro di poco più di due anni avere scontato completamente la pena.

Ma gli sviluppi dell'indagine-bis a carico di Sempio potrebbero permettergli di chiedere la revisione della sua condanna in nome del "ragionevole dubbio". E se la sua condanna venisse annullata potrebbe chiedere un consistente risarcimento per l'ingiusta detenzione subita.

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