
Pacifisti sì, ma sciocchi no. E se da una parte si può essere contro il riarmo dell’Europa, dall’altra si può anche essere a favore della legittima difesa. Di sé, dei propri cari e anche dei propri beni. Lo ha detto Elenoire Casalegno, ieri in diretta a Quarta Repubblica, ospite nel salotto di Nicola Porro.
La trasmissione di Rete4, come ormai da settimane, si è occupata nuovamente della questione rapine. Una realtà che, al netto dei numeri diffusi dalle questure sulle denunce totali, resta un problema non di poco conto. Ci sono interi paesi costretti a fare le ronde per tenere lontani i banditi. Persone che si barricano in casa la sera per paura di ritrovarsi i ladri tra le mura. Famiglie che investono i risparmi di una vita nei sistemi di allarme. Comunità che organizzano chat whatsapp di pronto intervento per cercare di scacciare i malviventi appena questi si presentano alla porta di uno dei residenti. E poi ci sono gli sfortunati: quelli che hanno subito un furto, spesso violento, e che non riescono più a toglierselo dalla testa.
In studio era presente anche Roberto Zancan, il gioielliere che dieci anni fa ormai aveva subito una rapina in cui ad intervenire fu il benzinaio Graziano Stacchio e che portò alla morte di uno dei rapinatori. Zancan è arrivato ormai a quota sei furti: ha iniziato con una irruzione in casa, con tanto di sequestro di persona, per arrivare a quella di pochi giorni fa. Di nuovo, dieci anni dopo Stacchio. "Non caldeggio l'uso delle armi, sono una pacifista, sono contro il riarmo, però non posso non empatizzare con il signore. Io cerco di mettermi nei suoi panni.
Se dovessero entrare a casa mia per difendere mia figlia sarei pronta a tutto - ha detto Casalegno Io ho fiducia nei carabinieri e nella polizia, ma si trovano in una situazione di difficoltà perché se poi intervengono non va bene perché qualcuno dice che non va bene. Ma bisogna lasciargli fare il suo lavoro”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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