"Rischio escalation violente". Il documento sulle manifestazioni per il Medio Oriente

"Potrebbero costituire l'occasione per innescare situazioni di tensione", avverte il Dipartimento della pubblica sicurezza in una circolare inviata ai Questori sull'organizzazione dei cortei in piazza

"Rischio escalation violente". Il documento sulle manifestazioni per il Medio Oriente
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La guerra tra Israele e Palestina, che sta durando ormai da venti giorni a seguito del vile attentato di Hamas dello scorso 7 ottobre - ha messo inevitabilmente in allarme anche tutta Europa: tra il rischio di attacchi terroristici (come capitato a Bruxelles il 16 ottobre) e di tensioni durante le manifestazioni in piazza a sostegno di una delle due parti in causa. Proprio su quest'ultimo elemento si sta concentrando la forte attenzione dei Questori, in quanto il violento conflitto in atto in Medio Oriente - e le conseguenti implicazioni che coinvolgono anche il nostro Paese - "richiedono una particolare accortezza nella gestione degli aspetti che attengono alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica".

La circolare inviata ai Questori

A causa di vigilare ulteriormente sull'ordine pubblico, con una circolare del Dipartimento della pubblica sicurezza inviata ai Questori si chiede di valutare attentamente l'opportunità di organizzare alcune iniziative e "di procedere ad un attento vaglio dei preavvisi relativi a pubbliche manifestazioni organizzate in segno di solidarietà a sostegno della popolazione palestinese ovvero dello stato israeliano". Nel documento si legge che "tali iniziative e ancor più quelle non formalmente preavvisate potrebbero, infatti, costituire l'occasione per innescare pericolose situazioni di tensione, con il rischio di escalation violente tanto tra gli appartenenti a comunità direttamente riconducibili al teatro di crisi quanto tra i sostenitori delle stesse, peraltro di frequente attestati su posizioni ideologiche contrapposte".

Nell'invito ai questori viene sottolineato come in questo contesto, sia in occasione di iniziative pubbliche sul tema Israele-Palestina, "sia in quelle che - seppur preavvisate per motivazioni diverse, potrebbero assumere connotazioni riconducibili al conflitto in atto - andranno predisposti servizi mirati ad evitare e contrastare sul nascere azioni, anche solo dimostrative, che per visibilità e diffusione mediatica potrebbero determinare serie ricadute sull'ordine pubblico".

Come gestire le manifestazioni pro-Israele e pro-Palestina

La raccomandazione a funzionari del Ministero dell'Interno preposti ai servizi di polizia nei capoluoghi di provincia è semplice: ovvero "porre in essere ogni opportuna iniziativa finalizzata a ricercare con i promotori/organizzatori l'individuazione delle più idonee modalità di attuazione delle manifestazioni programmate".

Per potere procedere in questo modo, bisognerà privilegiare "località decentrate" ed evitare"lo svolgimento o il passaggio nei pressi di siti e obiettivi simbolo, direttamente riconducibili alle parti in conflitto, così da garantire una maggiore tutela dei manifestanti e dell'intera comunità". Quest'ultima finalità "potrà essere raggiunta anche attraverso il ricorso a formali provvedimenti di tipo prescrittivo".

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