Lo sfregio dei pasdaran ucraini: cosa hanno scritto sulla foto di Berlusconi

Il sito Myrotvorec, vicino ai servizi segreti ucraini, scrive la parola "liquidato" sul volto del Cavaliere

Lo sfregio dei pasdaran ucraini: cosa hanno scritto sulla foto di Berlusconi
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Le posizioni di Silvio Berlusconi sul conflitto ucraino erano note. Si trattava (e si tratta ancora oggi) di posizioni di buonsenso, che tengono conto sia della realtà contingente sia di quelli che sono, o forse sarebbe meglio dire dovrebbero essere, gli interessi del nostro Paese. Contrariamente a una certa vulgata che tendeva a vedere il conflitto come a una partita di calcio dove si tifava per l'una o per l'altra squadra, il Cav ha sempre tenuto una posizione pragmatica e realista che gli ha creato, come era ovvio che fosse, anche dei nemici.

Da tempo, infatti, Berlusconi era sulla lista nera di Myrotvorec, un sito vicino ai servizi segreti ucraini che si premura di segnalare, e in alcuni casi anche colpire, i nemici di Kiev. Oggi, non appena la notizia della morte del Cavaliere è arrivata in Ucraina, gli amministratori della pagina hanno pensato bene di scrivere la parola "liquidato" sulla sua fotografia. Uno sfregio stupido e volgare. Anche perché le accuse rivolte contro il leader di Forza Italia non reggono: "Complice degli invasori e dei terroristi fascisti russi. Complice dei crimini delle autorità russe contro l'Ucraina e i suoi cittadini. Violazione deliberata del confine di stato dell'Ucraina (Yalta, Repubblica autonoma di Crimea, 09/11/2015) insieme a Vladimir Putin".

In realtà, il Cavaliere aveva spiegato più volte che "l'Ucraina è il Paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi. Forza Italia è - e rimarrà sempre dalla parte dell'Europa, dalla parte dell'Alleanza Atlantica, dalla parte dell'Occidente, dalla parte degli Stati Uniti". E ancora: "Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente deluso ed addolorato dal comportamento di Vladimir Putin, che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero". Allo stesso tempo, Berlusconi, con lungimiranza politica affermava: "Bisogna fare tutto il possibile perché tutto questo finisca al più presto, per mettere fine alla brutalità della guerra e l'Italia deve lavorare a questo scopo, perché si arrivi ad un compromesso accettabile per tutti. Questo significa però che la libertà e l'integrità dell'Ucraina devono essere garantite. Noi auspichiamo che i rapporti fra Russia, Stati Uniti, Europa, tornino ad essere dialoganti. Ma spetta alla Russia adesso fare un passo nella giusta direzione, facendo tacere le armi. Il cessate il fuoco da parte della Russia è fondamentale e prioritario.

Uscire in fretta da questa crisi è necessario per il mondo intero, perché si rischia di avere conseguenze drammatiche a livello globale: l'aumento del costo dell'energia, l'aumento del costo delle materie prime, le limitazioni ai commerci e al turismo potrebbero diventare fatali per le economie già deboli dei paesi in via di sviluppo, portando alla fame, a rivolte, a nuovi conflitti". Questo era il Berlusconi pensiero. Fatto di realismo e buonsenso. Che oggi manca.

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