"Sta bene, non era in ipotermia". Cosa non torna nel racconto del naufragio di Lampedusa

Le condizioni della ragazzina, unica superstite, non combaciano con la versione secondo la quale il naufragio è avvenuto giorni prima del recupero: potrebbe essere in stato di confusione temporale

Hotspot di Lampedusa, immagine di repertorio
Hotspot di Lampedusa, immagine di repertorio
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Yasmine, la ragazzina di circa 12 anni che è stata recuperata ieri dal veliero Trotamar III e che sarebbe l'unica superstite di un naufragio che ha fatto oltre 40 vittime, è stata dimessa dopo poche ore dal poliambulatorio di Lampedusa nel quale era stata portata subito dopo il suo sbarco. "La bambina non era in stato di ipotermia, ma in buone condizioni. Era un po' disidratata, ma non certamente in stato di ipotermia e dopo 4 ore circa ha lasciato l'ospedale", ha spiegato il dirigente medico Francesco D'Arca, responsabile del Pte della più grande delle isole Pelagie.

Un sospiro di sollievo, dunque, dopo le ore di preoccupazione per la sua salute. La procura di Agrigento sta indagando per omicidio colposo plurimo, naufragio e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina sulla base di quanto riferito dall'equipaggio che fa capo alla Ong tedesca Compasscollective. Sono stati loro i primi a raccogliere la testimonianza della ragazzina, trovata aggrappata a una camera d'aria e con indosso un giubbotto di salvataggio. Una volta portata a bordo, Yasmine, che dovrebbe essere originaria della Costa d'Avorio, pare abbia raccontato all'equipaggio di essere partita da Sfax, in Tunisia, a bordo di un barchino in ferro con altre 44 persone. Dopo due giorni di navigazione, l'imbarcazione avrebbe incontrato una tempesta e non avrebbe retto. Tutti sono finiti in mare e con lei erano rimasti due ragazzi che, però, dopo due giorni in balia del Mediterraneo, sarebbero scomparsi.

Le sue condizioni di salute, però, non corrispondono al racconto. Le acque del Mediterraneo in questo periodo non raggiungono i 18 gradi centigradi e secondo alcuni esperti, in queste condizioni, la ragazzina non avrebbe potuto sopravvivere più di 15 ore, forse anche meno visto che i venti in questi giorni sono arrivati a soffiare anche oltre i 23 nodi. Essendo stata trovata in "buone condizioni" dalla Ong, è quindi presumibile che sia rimasta in mare un periodo di tempo inferiore. L'ipotesi che in questo momento si fa strada è che la bambina possa trovarsi uno stato di confusione temporale, che non le permette di capire quanto tempo, in realtà, è passato dall'evento al recupero.

Questa mattina, la Guardia costiera ha voluto sentire l'equipaggio dell'imbarcazione pe raccogliere elementi utili all'indagine: "Abbiamo raccontato come abbiamo trovato la piccola e il momento del salvataggio, ribadendo quanto già detto ieri". La ragazzina ha già parlato con gli psicologi e si trova nell'hotspot di contrada Imbriacola, gestito dalla Croce Rossa italiana.

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