Abusi, il vescovo di Bolzano: "In tanti sapevano e tacevano"

Dopo il rapporto choc reso pubblico la scorsa settimana, il vescovo Ivo Muser ha incoraggiato tutti a compiere un cambio di mentalità

Abusi, il vescovo di Bolzano: "In tanti sapevano e tacevano"
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Ha fatto molto clamore il rapporto relativo ai 67 casi di abusi sessuali nella diocesi di Bolzano e Bressanone. Le cifre scioccanti sono state mostrate nel corso di una conferenza stampa inserita nel progetto triennale "Il coraggio di guardare". Presente all'evento, il vescovo di Bolzano Ivo Muser si è dichiarato molto colpito e ha rivolto un pensiero alle tante vittime di abusi.

Intervistato da Il Corriere della Sera, Ivo Muser ha ribadito l'importanza di affrontare certe ferite, e di cambiare finalmente mentalità. "Sugli abusi tanti tacevano. Per me è stato straziante sentire le vittime dire: non siamo mai stati creduti", ha dichiarato il vescovo. "In questi giorni ho parlato con alcune delle vittime. Per loro è stato un momento di liberazione: le cicatrici rimarranno, ma apprezzano il fatto che, forse per la prima volta nella loro vita, sono state ascoltate e prese sul serio", ha aggiunto.

A Muser va riconosciuto il merito di essere stato il primo a compiere un gesto simile in una diocesi italiana. Pubblicare i dati del rapporto sugli abusi è stata un'enorme prova di coraggio e di presa di responsabilità, oltre che una mano tesa alle vittime. In tanti, in questa settimana, hanno ringraziato Muser per quanto fatto, anche se si tratta di un argomento molto difficile. "Questa non è una ferita della Chiesa italiana o tedesca, ma un morbo presente in tutto il mondo. Per questo non vedo contrapposizioni. Tutti dobbiamo fare dei passi per un cambio di mentalità: tanti sapevano e tacevano, questo è il nodo vero. Parlando con le vittime la cosa che più mi ha straziato è sentir dire: 'Non siamo stati creduti'; 'Siamo stati lasciati da soli, anche all'interno delle nostre famiglie'", ha spiegato.

Dalla Santa Sede, per adesso, non è tuttavia arrivato alcun riscontro.

Per ottenere il rapporto sulla diocesi di Bolzano e Bressanone è stato necessario un pool di legali di Monaco, ma anche di Brunico (Bolzano). Questa importante collaborazione ha portato alla realizzazione del documento scottante. Il vescovo Muser ha però precisato che la sua diocesi non vuole contrapporsi a nessuno. "Da noi c'è questa forte sensibilità. Questo sì, e ne sono contento. Mi auguro che tutti ci mettiamo in cammino per dare un segnale di un vero cambiamento culturale", ha dichiarato.

Adesso che il rapporto è pubblico, il prossimo passo sarà prevenire simili episodi. Muser ha voluto scusarsi con tutte le vittime di abusi, promettendo cambiamenti, come la presenza di un centro di ascolto con maggiore presenza femminile.

"È fondamentale ammettere i propri errori.

Forse dovevo essere più severo nell'imporre e nel prevenire. Magari farò altri errori in futuro. Per questo dobbiamo saper coltivare la cultura dell'errore e non perdere mai la capacità di ascolto di chi soffre, che poi è la prima forma di amore", ha concluso il vescovo.

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