Vicenza, hamburger gratis per attirare i giovani in chiesa: scoppia la bufera

L'iniziativa di don Domenico Pegoraro, parroco della chiesa di San Pietro a Trissino, prevede hamburger gratis per tutti. Il vescovo lo difende: "Gesù approverebbe"

Locandina chiesa di S.Pietro a Trissino
Locandina chiesa di S.Pietro a Trissino
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Hamburger gratis per tutti, musica e tanto altro. Ecco l’ultima trovata di don Domenico Pegoraro della chiesa di San Pietro a Trissino, per invogliare le giovani generazioni a frequentare di più la parrocchia. Il marketing che si confonde con il culto e, più o meno volontariamente, diventa oggetto di polemica tra chi saluta con gioia all’iniziativa o chi, addirittura, lo considera sacrilego.

L'iniziativa

"L'hamburger dove non te lo aspetti", recita onestamente l'invito che campeggia sulla locandina postata sui social dall'unità pastorale Castelgomberto-Trissino, provincia di Vicenza. Nella foto il panino con la scritta "free" e la precisazione che l'evento è sia "libero” che “gratuito" e rivolto a "giovani e giovanissimi, dalla terza media in su". La data da segnare in rosso sul calendario è il prossimo 31 gennaio. Ma oltre al cibo, sempre nella Chiesa non mancherà “la musica e tanto altro”.

Le polemiche

L’iniziativa, ovviamente, ha scatenato le polemiche sui social. Tra chi parla di blasfemia” o addirittura di “sacrilegio” gli utenti non hanno risparmiato critiche al parroco della città. Alcuni tirano in ballo il metodo discutibile di attirare i giovani: "L'iniziativa è simpatica anche se ho grossi dubbi per l'obbiettivo, ma spero di sbagliarmi". C'è chi, come si legge dalle colonne della Nuova Bussola quotidiana, la definisce una "bislacca iniziativa". "Se la scusa è quella di accalappiare i giovani in chiesa – si legge - è l’eterna strategia della sconfitta che produce solo la riprovazione dei fedeli e non attira un solo giovane che sia uno perché nel dubbio, sceglierà sempre l’originale, cioè Mc Donalds e affini”.

Le parole del parroco

Dal canto suo il Don Domenico Pegoraro, appoggiato dal consiglio della citata Unità pastorale, prova a fare luce sulla vicenda e ribadisce: “La chiesa – spiega don Domenico - intesa nel senso più ampio del termine, quindi anche come edificio, è da sempre un luogo di accoglienza, di incontro e, perché no, di festa, come quella che ricorre il 31 gennaio, dedicata a San Giovanni in Bosco”.

L'intervento del vescovo

A frenare le polemiche ci ha pensato il vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto. Il quale, più volte tirato in causa nel merito, ha voluto mettere la parole fine alla discussione: “Comprendo che ci possa essere una certa reazione da chi pensa che il sacro non debba essere toccato per definizione.

Riconducendomi a ciò che dice il Vangelo, dal punto di vista ecclesiale ritengo importante coinvolgere e porre attenzione a tutti, e tra questi non sono esclusi i giovani, al contrario, una delle categorie che fa sicuramente parte delle odierne fragilità, per cui credo sia doveroso dare loro spazio, con le dovute attenzioni, anche nei luoghi sacri”. Poi la sentenza definitiva: “Se fosse qui Gesù, credo accoglierebbe e approverebbe iniziative come questa”.

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