
Il Mudec compie dieci anni e li festeggia con un viaggio, anzi con due. Sono gli itinerari, diversi ma complementari, delle mostre che oggi inaugurano negli spazi del museo di via Tortona, nel quartiere dove già sono iniziati gli allestimenti per la Design Week alle porte. Entrambe al primo piano, godono di un preludio d'eccezione: la monumentale installazione a parete di Adrian Paci, «Il vostro cielo fu mare, il vostro male fu cielo», riflessione potente sul tema delle migrazioni attraverso il Mediterraneo.
Entriamo nella prima, che è gratuita e visitabile fino al 21 settembre: «Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspore», curata da Kattya Inozemtseva e Sara Rizzo, scandita in tre sale e cinque sezioni, comincia citando i grandi viaggi della letteratura (Divina Commedia inclusa) e poi analizza il peregrinare come necessità, con focus sul nomadismo del popolo delle Ande, del popolo delle steppe e dei nomadi del deserto. Utensili e oggetti, corredati da un buon apparato di didascalie, ci accompagnano: sul pavimento è tracciato un fil rouge che ci permette di passare da una sezione all'altra.
Si passa poi al viaggio metaforico, quello rappresentato dallo stato della meditazione, della preghiera e anche degli stati alterati di certi riti sciamanici. Sono presentati viaggi mentali come quello di Carlo Puini, «il cinese di Livorno», vissuto tra Otto e Novecento: era uno dei massimi esperti del Dragone ma non era mai stato in Cina e in mostra vediamo oggetti e volumi della sua collezione. Il percorso procede raccontando la moda dei souvenir e quella dei diari di viaggio e si chiude con una video-installazione degli artisti contemporanei Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi che riflette sul tema delle migrazioni recenti.
La seconda tappa di questo viaggio per mostre è sempre al primo piano del Mudec: «Dal muralismo alla street art. Mudec Invasion» è il titolo di un progetto espositivo originale e sorprendente. Per la prima volta a Milano, un museo pubblico trasforma i suoi muri interni in un atelier per artisti da tutto il mondo, chiamati a lavorare appunto sul tema del viaggio. Da oggi e fino al 29 giugno (ingresso: 14 euro, ridotto 12 euro), vedremo una collettiva di dieci muralisti noti a livello internazionale: è una mostra di street art indoor, al coperto, e funziona.
L'idea è venuta al Mudec insieme all'Ufficio Arte nello Spazio Pubblico del Comune, la produzione è di 24OreCultura, con il supporto di Turisanda1924 (che è parte di Alpitour World e collaborerà per i prossimi due anni con il museo di via Tortona). La curatela di Silvia Bignami è riuscita nella sfida, non facile, di far vivere i muri del museo grazie alle creazioni colorate degli artisti. «Hanno tutti accettato con entusiasmo: è stata per loro una cosa inaspettata vedere la loro arte musealizzata. La fruizione di questa mostra? Credo che sorprenderà il pubblico. Di solito la street art si vede per strada: noi abbiamo fatto entrare la strada nel museo», ci ha detto la direttrice del Mudec Marina Pugliese.
Particolarmente interessanti i lavori a firma femminile: la visual artist egiziana Aya Tarek rappresenta l'economia di oggi come un toro rosso, Neethi, muralista indiana, ha realizzato un lavoro ispirato alla decorazione del suo Paese mentre la spagnola Cinta Vidal ha immaginato un paesaggio urbano con prospettive stravaganti.
Si distinguono per talento gli italiani coinvolti: Luca Barcellona, maestro della calligrafia su parete, ha creato una città immaginaria, Hitnes (nome d'arte di un artista romano) che ci fa immergere in un paesaggio naturale mentre Chiara Capobianco (detta Capo.Bianco, già insignita dal presidente Sergio Mattarella del titolo di Cavaliere della Repubblica) firma un murales dove traccia un originale viaggio nello spazio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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