"Nessuno è perfetto". Ma Billy Wilder un po' sì

Il Palazzo delle Esposizioni di Roma celebra il regista con un ciclo di film. Che hanno fatto la storia del cinema

"Nessuno è perfetto". Ma Billy Wilder un po' sì
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Forse la vera sintesi dell'opera e del pensiero di Billy Wilder sta tutta in quel «Nessuno è perfetto» che conclude A qualcuno piace caldo. In fondo, dai fotogrammi di questo regista patrimonio del cinema sono uscite tipologie di soggetti lontanissimi dalla perfezione. E sta in questo il suo valore aggiunto.

Aver dato cittadinanza a categorie delicate in anticipo sui tempi, consegnando loro un'immagine e una visibilità che, attraverso il filtro del candore, consegna un passaporto sociale. Da Tony Curtis e Jack Lemmon, suonatori travestiti in fuga dai gangster della mala a Marylin che balla sulla griglia del metrò con l'iconico vestito bianco di Quando la moglie è in vacanza, traduzione ingrata dell'originale che significa «Crisi del settimo anno».

Dagli sgangherati giornalisti di Prima pagina alla pasticciona Sabrina. Dall'attrice in declino di Viale del tramonto, all'inchiesta che incastra il finto galantuomo di Testimone d'accusa. Appunto. Nessuno è perfetto. E questa galleria di volti che suscitano la risata e allo stesso tempo fanno tremare di suspense sfileranno a Palazzo delle Esposizioni di Roma che dedica una retrospettiva al cinema di Billy Wilder riproponendo i suoi titoli principali da mercoledì a Natale.

Un viaggio nella mente di un uomo che aveva tutti i motivi per fare della sua vita una tragedia e invece ha trovato la forza per rinascere. Fuggito dalle persecuzioni ebree in Germania, Wilder arrivò in America dopo aver visto la deportazione e lo sterminio dei suoi familiari nei lager di Hitler.

La sciagura gli ha dato invece la forza per lasciare il segno. Creare capolavori che, dopo oltre 50 anni, riempiranno il cinema di via Nazionale.

Insieme ai volti di attori ineguagliabili come Marlene Dietrich, Tyrone Power, Humphrey Bogart, William Holden, Walter Matthau, Tony Curtis, Jack Lemmon, Shirley MacLaine, Audrey Hepburn. E naturalmente lei. Marylin. Ancora oggi sogno, mistero e rimpianto.

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