Michelangelo Bonessa
Realtà virtuale e algoritmi per un nuovo modo di costruire. Quello che si sta espandendo anche a Milano è un nuovo metodo di lavoro importato dai Paesi anglosassoni: si tratta di progettare un intervento edilizio basandosi su un algoritmo che limiti al massimo i costi, massimizzando le possibilità di scelte dei clienti. Dalla metratura, alla disposizione dei muri o agli arredi interni è tutto progettabile direttamente da chi compra casa. Le scelte, per quanto finite, permettono una grande versatilità, senza contare che essendo queste possibilità parte di un algoritmo più complesso il compratore ha costi più sostenibili. Il target di queste nuove aziende è infatti il cittadino alla ricerca della prima casa e le famiglie del segmento di mercato cosiddetto affordable, con costi sostenibili non solo la scelta delle finiture, ma il layout stesso della casa, l'organizzazione degli spazi, gli arredi.
Proprio la personalizzazione delle scelte è uno dei cardini di questo nuovo modo di costruire e si basa sulla realtà virtuale: grazie ai visori VR si possono vedere in tempo reale tutti gli effetti delle proprie scelte. Per vedere come verrebbe la cucina in metallo anodizzato, o il parquet in soggiorno basta selezionare le opzioni del menù e si può osservare nel dettaglio come verrebbero. Non serve dunque immaginare, basta guardare. E i vantaggi della realtà virtuale non si esauriscono qui: quando si sceglie l'appartamento, si possono vedere anche la visuale dalle proprie future finestre o balconi. Grazie all'utilizzo di droni infatti vengono registrate le immagini di quello che si potrà osservare una volta costruito il palazzo.
A Milano e Lombardia, dove secondo l'ultimo rapporto di Scenari Immobiliari il mercato immobiliare si attesta ormai sui 10 miliardi di euro, questo nuovo modo di intendere l'edilizia è stato importato da Abitare In, una società innovativa nata dall'idea di Marco Grillo (AD) e Luigi Gozzini (presidente): ex compagni di università, laureati in informatica, che hanno pianificato e sviluppato il loro progetto nel settore immobiliare partendo da zero e oggi la società sta avendo successo, confermato anche dall'andamento in Borsa (oggi il valore dell'azione è intorno ai 43 euro, cresciuto di oltre il 30% nell'ultimo anno e di oltre il 200% dalla quotazione in Borsa del 2016). Abitare In acquista vecchi complessi industriali in aree dismesse e semicentrali della città: un esempio è il progetto Trilogy Towers (https://trilogytowers.com/), in zona piazzale Accursio (Via Gallarate 1, di fianco all'ex Tiro a Segno dove ci sarà il Consolato USA). Si tratta di circa 100 appartamenti, con 6000mq di verde; fine lavori nel 2022; il piano industriale del progetto prevede un investimento complessivo di oltre 35 milioni di euro.
Per operare in questo modo, AbitareIn si serve di una piattaforma tecnologica proprietaria denominata Prodecto (Project Development for Construction to Order) su cui si sono concentrati finora e si concentreranno nei prossimi anni gli investimenti di ricerca e sviluppo.
Dal 2013 a oggi l'azienda ha avviato, e in parte chiuso, sette progetti su Milano e può contare tra i suoi investitori i principali fondi e operatori italiani e internazionali quali Kairos Partners, Kervis Assett Management e illustri famiglie quali Borromeo (Vitaliano e Federico), Alessi, Zucchetti e Lorenzo Manca (Presidente di Sicuritalia).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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