Non votano la sfiducia La ritorsione di Bersani: vuole espellere i Radicali

Il Pd apre il "processo" ai sei deputati radicali che non hanno votato la mozione di sfiducia a Romano. Domani sarà valutata l’espulsione

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Roma - I Democratici aprono il "processo" ai sei deputati radicali che non hanno votato la mozione di sfiducia al ministro alle Politiche agricole, Savierio Romano. Domani, nel direttivo del gruppo, sarà valutata l’espulsione. "E' stato un comportamento incomprensibile e intollerabile", hanno tuonato i vertici del Pd.

I Radicali rischiano l'epurazione Il segretario del Pd Pierluigi Bersani e il capogruppo Dario Franceschini hanno convocato l’ufficio di presidenza mentre era ancora in corso il voto di sfiducia. "Domani - ha spiegato Franceschini al termine della riunione - riuniamo il direttivo del Gruppo che per statuto è competente a valutare questi casi. Già oggi nel voto sulle professioni sanitarie i Radicali avevano votato in modo diverso dal gruppo. Ma sulla sfiducia stiamo parlando di un voto tutto politico nei confronti di un ministro e i Radicali hanno adottato una posizione senza nemmeno comunicarla".

Sono quattro le sanzioni previste e che domani il direttivo valuterà: il richiamo orale che è già stato fatto oggi in aula, il richiamo scritto, la sospensione e l’espulsione. I vertici del gruppo parleranno con i Radicali ma, a quanto si apprende, il comportamento dei sei deputati viene considerato degno di espulsione.

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