Di Patrick Modiano si sente spesso dire che sia uno scrittore «da camera» in virtù della sua prosa elegante come una «piccola musica». Vero. Però in sottofondo risuonano il ritmo e le passioni violente degli Ussari, corrente letteraria francese degli anni Cinquanta sospesa tra classicismo e avanguardia. Roger Nimier, autore dell'Ussaro blu, romanzo inedito in Italia, ne era l'esponente più significativo. Ed è anche uno dei protagonisti, dietro alla finzione letteraria, del primo romanzo di Modiano, La Place de l'étoile, inedito in Italia. Se sottolineiamo «inedito» è per dire che i buchi dell'editoria italiana affliggono non solo outsider (tali solo nel nostro Paese) come Nimier, ma anche premi Nobel come Modiano. Dall'oblio più lontano, appena pubblicato da Einaudi, risale al 1995.
Siamo a Parigi, fine anni Sessanta. Un giovane senza nome, che vive di espedienti, incontra un uomo, Gérard, e una donna, Jacqueline. I due fanno coppia. Gérard campa giocando nei Casinò di provincia, meno attenti a certi trucchi. Jacqueline è misteriosa ma mossa dal desiderio di partire, andarsene, fuggire. Il giovane senza nome e Jacqueline si innamorano e spariscono a Londra dove vivono strane e ambigue avventure. Una notte, Jacqueline non torna a casa e il romanzo diventa straordinario. All'improvviso siamo nella Parigi degli anni Novanta. Il giovane senza nome è ora un uomo di mezza età senza nome. È diventato uno scrittore di discreto successo. Sente di essere arrivato alla fine di qualcosa. Non sappiamo che cosa perché Modiano si guarda bene dal descrivere nel dettaglio i suoi personaggi. Sono figure pronte a sparire nella nebbia dalla quale sono uscite solo il tempo necessario per farsi ritrarre dall'autore.
L'uomo senza nome si convince di aver intravisto nella folla Jacqueline della quale non ha notizie dai tempi di Londra. Aspetto curato, la nuova Jacqueline si direbbe una signora della buona borghesia parigina.
L'uomo senza nome la segue e riesce a intrufolarsi a una festa alla quale partecipa anche lei. Ma è davvero Jacqueline? In ogni caso, Dall'oblio più lontano è una riflessione amarissima sulla incerta consistenza della nostra identità e del nostro passato.
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