Dunque, almeno per ora, in Rai resta tutto così come l’abbiamo visto negli ultimi anni: con Floris, Dandini, Fazio, Santoro, Gabanelli ai loro posti, nelle stesse posizioni e negli stessi orari. Questa mattina, infatti, i tre direttori di rete (Mazza per Raiuno, Liofredi per Raidue e Ruffini per Raitre) presenteranno gli schemi di palinsesti per l’autunno variati di poco rispetto a quelli che avevano progettato prima del recente avvento di Lorenza Lei. Le cui intenzioni, invece, erano tutt’altre: cambiare i tre direttori (contestualmente alla creazione di macro aree: informazione, intrattenimento, fiction, cultura) e mettere a punto una nuova programmazione in cui, tra gli altri obiettivi, venissero ridimensionate e riequilibrate le trasmissioni vicini alla sinistra. Ma il pochissimo tempo a disposizione (i palinsesti devono essere approvati entro la prossima settimana) e i veti incrociati - politici e personali - hanno frenato i progetti da «Rambo» della generalessa Rai. Che comunque non si arrenderà e ritenterà i suoi «colpi» nelle prossime settimane. Un segnale lo darà già stamattina: non sarà lei infatti a presentare i palinsesti al Cda, come consuetudine, ma i tre direttori, per sottolineare il fatto che lei li ha presi in eredità ma che non ci mette il suo marchio. Dunque la palla passa ai consiglieri, che però difficilmente li rimanderanno indietro in toto, non avendo un’alternativa. Questo non vuol dire che automaticamente verranno rinnovati i contratti ai «campioni» della sinistra tanto invisi al centro destra. Certo Gabanelli, Dandini, Fazio e Floris (i cui contratti scadono tutti in estate) tendenzialmente preferiscono restare su Raitre piuttosto che migrare, ma tutto dipenderà dalle condizioni economiche e contrattuali. E infatti, per crearsi un’alternativa, continuano a trattare con altre aziende, in particolare La7. Perché Lorenza Lei su un punto è ferma: il contenimento dei costi, necessario visto l’enorme buco di bilancio della Rai. Che comporta, in particolare per Raitre, il taglio di sei milioni di euro (un quarto del budget) per la stagione autunnale, che vorrà dire meno puntate per alcuni programmi o slittamento delle partenze. Prendiamo Fabio Fazio: la rete (Ruffini) propone tre puntate la settimana (oltre il sabato e domenica, anche il lunedì) di Che tempo che fa. È probabile che il Cda (mai i consiglieri di centrodestra approveranno un simile «affronto») respinga la proposta del giorno in più e questo, insieme al trattamento economico, peserà sulle decisioni dello showman.
Caso a parte è quello di Michele Santoro, che è un dipendente della Rai (dunque non deve rinnovare contratti) e che è stato reintegrato da una sentenza di tribunale. Da tempo il giornalista sta vagliando l’ipotesi di lasciare la Tv pubblica per migrare verso un’azienda più «consona» al suo pensiero o per realizzare in proprio dei programmi giornalistici. Pare che le trattative con La7 vadano avanti.
In ogni caso il suo Annozero comparirà nei palinsesti autunnali di Raidue, anche perché non è possibile fare diversamente: se se ne andrà (magari con l’anno nuovo) dipenderà solo dalla sua volontà. Per alleggire: pare che Raidue abbia scelto il format (Endemol) Star Academy per sostituire X Factor.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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