Negli ultimi mesi il settore dell'aviazione ha discusso molto della prospettiva che il settore possa essere profondamente decarbonizzato con l'ascesa degli aerei a idrogeno. L'idea sarebbe quella di ricercare delle alimentazioni per gli aerei di linea di trasporto merci e passeggeri che sfruttino o la combustione dell'idrogeno o l'uso del primo elemento della tavola periodica come innesco per alimentare turbine a gas dal basso impatto ambientale rispetto al kerosene e alla benzina avio.
La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unpcc) stima che tra il 3 e il 5% delle emissioni globali di anidride carbonica sono imposte dai consumi del settore aeronautico, in piena ripresa dopo lo shock dell'era Covid. Da tempo molte compagnie, da Lufthansa a Turkish Airlines, da Klm-Air France a Emirates, hanno dichiarato pubblicamente impegni a utilizzare combustibili a bassa intensità. E i Saf, sustainable aviation fuels, sono oggi un prodotto di studio dell'ingegneria chimica di frontiera nell'obiettivo di decarbonizzare e aumentare l'efficienza dei combustibili attraverso l'uso di biocarburanti nelle miscele.
Il procedimento va di pari passo alla ricerca sull'idrogeno, decisamente ben lontana dal produrre effetti dirompenti di mercato ma sicuramente degna di nota. L'Ong Transport Environment lascia presagire la necessità che molti operatori politici avranno, nei prossimi anni, di decidere su che tecnologia puntare per decarbonizzare i trasporti aerei. In Europa, nei prossimi trent'anni, un'ipotesi di scenario volta a portare al 60% della flotta i vettori aerei a idrogeno imporrebbe 161 miliardi di euro di investimenti nella rete e nell'industria aeronautica, con una crescita incrementale del costo annuo in tal senso fino a oltre 15 miliardi l'anno nel 2043.
Tutto questo avrebbe senso se le tecnologie di accumulazione e utilizzo dell'idrogeno prendessero piede. E come una marea capace di sollevare tutte le barche trascinassero con sé anche l'aeronautica. Scenari complessi da predeterminare e ancora aleatori, ma che fanno pensare che una scelta sullo sviluppo di queste tecnologie, in termini di sussidi pubblici e sostegni statali, non potrà non esser presa nei prossimi anni se si vorrà davvero puntare sugli aeroplani a idrogeno.
A che punto è, nel frattempo, il mercato? Gli scenari sono a macchia di leopardo. Il portale Rinnovabili.it ha dato conto dei progressi di Airbus in materia: "In questi tre anni sono stati eseguiti diversi programmi sperimentali con l’obiettivo di coprire l’intero processo, dall’uscita del carburante dai serbatoi fino all’espulsione dei gas infiammabili". Dall'altra parte dell'Atlantico, è in California e nel resto degli Stati della costa Ovest degli Usa che si sta investendo profondamente. Universal Hydrogen, start-up californiana, sta sviluppando dei voli di test tra Moses Lake e Mojave, in California, con un vecchio Havilland Canada Dash 8-300 modificato. Air Cahana, a sua volta californiana, ha acquistato 250 motori modificati per l'iniezione a idrogeno da ZeroAvia, una start-up della catena del valore dell'aviazione a idrogeno, per adattare in futuro la sua flotta.
In Italia la grande manifattura del futuro dell'aereo a idrogeno, che secondo QualEnergia potrebbe diventare una realtà competitiva già nel 2035, potrebbe secondo Transport Environment, in uno scenario base, coprire l'11% del valore aggiunto del settore in Europa entro il 2050. Un dato superiore alla quota del Pil italiano su quello dell'intero continente, Regno Unito incluso. E l'Unione Europea sta progettando partnership dentro il programma Horizon Eu: il programma "Aircraft Liquid Hydrogen Fuel Distribution System Technologies for Direct Burn Applications" è stato avviato a febbraio 2023 per capire la fattibilità di un progetto comune di catena del valore per tecnologie a idrogeno a basso impatto ambientale. La sfida è fondamentale e importante, ma gli investimenti necessari impongono ovviamente di muoversi coi piedi di piombo.
Se l'aviazione a idrogeno sarà una realtà capace di spingere verso lo zero la quota delle emissioni del trasporto aereo sul totale globale, o perlomeno europeo, o se si rivelerà una chimera solo anni di test e ricerca industriale permetteranno di capirlo. Ma ad oggi è una pista su cui pubblico e privato hanno deciso vale la pena tentare di ricercare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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