Obama elogia l'Italia: "Ha una leadership forte Aiuteremo i terremotati"

Dopo la colazione di lavoro e la foto di gruppo i leader in riunione plenaria su clima, crisi e sviluppo. Obama incontra Napolitano, in serata visita con Berlusconi l'Aquila

Obama elogia l'Italia: 
"Ha una leadership forte 
Aiuteremo i terremotati"

L'Aquila - Dopo tante attese è iniziato il vertice del G8. Si svolge in un luogo carico di significati, L'Aquila, duramente colpita dal terremoto dello scorso aprile. Il trait d'union fra l'Abruzzo e il G8 è racchiuso tutto nella speranza nel futuro: quella degli aquilani - di poter tornare a vivere bene come prima del sisma - e quella del mondo, di poter affrontare, e iniziare a risolvere, i problemi che assillano l'umanità. All'ordine del giorno del summit le nuove regole per l'economia e la finanza, i cambiamenti climatici e gli aiuti all'Africa. Fra i tanti leader all'Aquila mancherà il presidente cinese Hu Jintao, tornato in patria dopo tre giorni in Italia a causa della rivolta della minoranza musulmana degli uiguri.

Clima, aiuti e sviluppo Dopo la colazione di lavoro incentrata sui temi economici, la consueta foto di gruppo e qualche minuto di riposo, i leader sono tornati a riunirsi in una riunione plenaria sui temi globali per affrontare le questioni dei cambiamenti climatici, aiuti e sviluppo. Al termine è prevista una dichiarazione finale, anche sui temi della crisi e del commercio, cui seguirà - tra gli altri impegni del pomeriggio - una visita del presidente Usa, Barack Obama, accompagnato dal premier Berlusconi, sui luoghi del terremoto dell’Aquila. Subito dopo anche il presidente russo Dmitri Medvedev si recherà nell’area colpita dal sisma, sempre accompagnato dal premier. Stamani il cancelliere tedesco aveva visitato Onna.

La polemica del NY Times La giornata si è aperta con una polemica innescata dal New York Times secondo cui la guida dal vertice doveva essere affidata al presidente degli Stati Uniti. "Se questa sessione (del G8) deve giustificare il tempo e gli sforzi, il presidente Obama dovrà assumere la guida. È tempo per lui di capitalizzare il credito che si è guadagnato in diplomazia negli ultimi sei mesi". Ma la replica di Obama non si è fatta attendere: la leadership italiana, ha detto, è "straordinaria, ne siamo grati".

Obama da Napolitano Quasi trenta minuti a quattr'occhi, poi un lungo incontro allargato: aria di grande intesa fra Quirinale e Casa Bianca. "Contribuiremo alla ricostruzione dell’Abruzzo" in particolar modo della università de L’Aquila, e anche attraverso le borse di studio. Il presidente americano mette l’accento anche sulla cooperazione tra Roma e Washington "in posti come l’Afghanistan, dove lavoriamo fianco a fianco", ma poi aggiunge: "Non si tratta di una collaborazione militare quanto fra quella fra due popoli". Anche se, certo, "il governo italiano sta esercitando una leadership straordinaria di cui gli siamo grati", per tutti i temi principali della riunione de L’Aquila, dai cambi climatici alla crisi finanziaria internazionale. Obama si sofferma sull’accordo firmato l’altro ieri a Mosca: "Serve come modello quando ci si deve rivolgere a Corea del Nord e Iran".

Arrivato anche Gheddafi Seconda visita in Italia in meno di un mese per Muammar Gheddafi. L’aereo del leader libico è arrivato nel pomeriggio a Ciampino, da dove la delegazione con le "amazzoni" di scorta ha proseguito per L’Aquila. Gheddafi, invitato in qualità di presidente di turno dell’Unione africana, parteciperà alla cena di giovedì sera offerta dal presidente della Repubblica, e alle due sessioni sull’Africa di venerdì mattina. Per Gheddafi è stata allestita la tradizionale tenda beduina color verde militare su un prato adiacente alla caserma della Guardia di Finanza, a Coppito.

Striscione: "Yes we camp" Per la battuta a effetto è destinato a diventare il principale slogan "non ufficiale": l’ormai celebre frase "Yes we camp", in uno striscione srotolato da un gruppo di sfollati sulla collina di Roio a salutare provocatoriamente i grandi della terra, viene ora replicata più volte in diversi striscioni appesi sulle pareti di alcuni edifici dell’Aquila. Uno sloganche parafrasa la celebre e vittoriosa frase di Obama per ricordare ironicamente al mondo che mentre si discetta di problemi internazionali c’è chi è costretto a vivere nelle tende per colpa del terremoto.

Danno d'immagine per la Cina Pechino non ha addotto scuse.

"Hu Jintao ha accorciato la sua permanenza in Italia ed è rientrato a causa della situazione nel nord ovest della Cina, nella Regione autonoma uigura del Xinjiang", si legge nel dispaccio dell’agenzia di stampa cinese Xinhua. A capo della delegazione che dovrà tenere banco all’Aquila, ha lasciato Dai Bingguo, un diplomatico di altissimo profilo. Eppure, il danno alla dimensione di Pechino come leader di livello globale è pesante. 

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